La relazione ha esposto i risultati di un ciclo di ricerche condotte a partire dal 2000, che ha avuto come tema-guida l’analisi del pregiudizio nei confronti degli stranieri immigrati. Al centro dell’analisi era la componente cognitiva del pregiudizio etnico, nella quale si genera il segno positivo o negativo dell’atteggiamento e la sua relazione con le rappresentazioni sociali, che molto si approssima al concetto di “senso dell’Altro”. In particolare la relazione si è soffermata sulle evidenze empiriche emerse dalla somministrazione di una scala Likert per l’analisi della componente cognitiva del pregiudizio etnico, costruita a partire dalla operativizzazione di tutti i tratti della rappresentazione sociale dello straniero definiti dalla teoria sociologica (ambivalenza, invadenza, devianza, perturbazione/contaminazione, conflittualità, dubbia lealtà, mutamento sociale), che si riteneva fossero il tessuto non ancora completamente esplorato della componente cognitiva del pregiudizio etnico. La scala Likert è stata costruita per la ricerca condotta nel gennaio 2002 tra gli adolescenti del XIII municipio di Roma, successivamente è stata riproposta nel 2004, nella ricerca su quasi 3.000 studenti di Roma e delle piccole città del Lazio (coordinata da M.S. Agnoli); ed è stata utilizzata nel 2007, con alcuni adattamenti, nella ricerca Stranieri nella metropoli che ha coinvolti 750 adulti del territorio metropolitano di Roma. Attraverso l’applicazione dell’ Analisi in Componenti principali alle variabile derivate dai 26 items della scala, in tutte e tre le occasioni della sua somministrazione, è emersa una identica evidenza empirica: quasi tutti gli items della scala sono risultati correlati al primo fattore estratto a conferma, con la sua unidimensionalità, che la struttura prevalente della componente cognitiva è costituita da un insieme coordinato e coerente di immagini dello straniero in cui convivono tutte le dimensioni della sua rappresentazione sociale. In tal modo ha trovato conferma empirica l’ipotesi da cui era partita l’esperienza di ricerca e la stessa costruzione della scala. Il contenuto sintetizzato dal I° fattore fa riferimento, ad una contrapposizione tra una rappresentazione sociale degli stranieri immigrati in cui la percezione integrata delle loro caratteristiche di diversità, conflittualità, invadenza, perturbazione/ contaminazione, devianza, dubbia lealtà si accompagna alla negazione del mutamento sociale da loro apportato e la rappresentazione opposta, in cui si attenuano tutti i tratti minacciosi della loro figura sociale mentre emerge la percezione del contributo degli immigrati al mutamento culturale ed economico. Il fattore è stato definito “Ambivalenza” sulla base del riferimento al contenuto semantico del semiasse positivo e negativo del fattore e fa riferimento, nello specifico, alle caratteristiche della figura sociale dello straniero e non alle dimensioni percettive dei soggetti intervistati, che tendono a rappresentare in modo alternativo la figura dello straniero o come soggetto perturbante l’organizzazione sociale in tutti i suoi assetti o, al contrario, come soggetto innovativo apportatore di mutamento.

Festival della Sociologia Narni Senso e direzioni di senso, 11-12 ottobre / Cipollini, Roberta. - (2019). (Intervento presentato al convegno Festival della Sociologia Senso e direzioni di senso tenutosi a Narni).

Festival della Sociologia Narni Senso e direzioni di senso, 11-12 ottobre

Roberta Cipollini
Methodology
2019

Abstract

La relazione ha esposto i risultati di un ciclo di ricerche condotte a partire dal 2000, che ha avuto come tema-guida l’analisi del pregiudizio nei confronti degli stranieri immigrati. Al centro dell’analisi era la componente cognitiva del pregiudizio etnico, nella quale si genera il segno positivo o negativo dell’atteggiamento e la sua relazione con le rappresentazioni sociali, che molto si approssima al concetto di “senso dell’Altro”. In particolare la relazione si è soffermata sulle evidenze empiriche emerse dalla somministrazione di una scala Likert per l’analisi della componente cognitiva del pregiudizio etnico, costruita a partire dalla operativizzazione di tutti i tratti della rappresentazione sociale dello straniero definiti dalla teoria sociologica (ambivalenza, invadenza, devianza, perturbazione/contaminazione, conflittualità, dubbia lealtà, mutamento sociale), che si riteneva fossero il tessuto non ancora completamente esplorato della componente cognitiva del pregiudizio etnico. La scala Likert è stata costruita per la ricerca condotta nel gennaio 2002 tra gli adolescenti del XIII municipio di Roma, successivamente è stata riproposta nel 2004, nella ricerca su quasi 3.000 studenti di Roma e delle piccole città del Lazio (coordinata da M.S. Agnoli); ed è stata utilizzata nel 2007, con alcuni adattamenti, nella ricerca Stranieri nella metropoli che ha coinvolti 750 adulti del territorio metropolitano di Roma. Attraverso l’applicazione dell’ Analisi in Componenti principali alle variabile derivate dai 26 items della scala, in tutte e tre le occasioni della sua somministrazione, è emersa una identica evidenza empirica: quasi tutti gli items della scala sono risultati correlati al primo fattore estratto a conferma, con la sua unidimensionalità, che la struttura prevalente della componente cognitiva è costituita da un insieme coordinato e coerente di immagini dello straniero in cui convivono tutte le dimensioni della sua rappresentazione sociale. In tal modo ha trovato conferma empirica l’ipotesi da cui era partita l’esperienza di ricerca e la stessa costruzione della scala. Il contenuto sintetizzato dal I° fattore fa riferimento, ad una contrapposizione tra una rappresentazione sociale degli stranieri immigrati in cui la percezione integrata delle loro caratteristiche di diversità, conflittualità, invadenza, perturbazione/ contaminazione, devianza, dubbia lealtà si accompagna alla negazione del mutamento sociale da loro apportato e la rappresentazione opposta, in cui si attenuano tutti i tratti minacciosi della loro figura sociale mentre emerge la percezione del contributo degli immigrati al mutamento culturale ed economico. Il fattore è stato definito “Ambivalenza” sulla base del riferimento al contenuto semantico del semiasse positivo e negativo del fattore e fa riferimento, nello specifico, alle caratteristiche della figura sociale dello straniero e non alle dimensioni percettive dei soggetti intervistati, che tendono a rappresentare in modo alternativo la figura dello straniero o come soggetto perturbante l’organizzazione sociale in tutti i suoi assetti o, al contrario, come soggetto innovativo apportatore di mutamento.
2019
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1334402
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact