La cartografia, oltre a essere un prodotto della ricerca archeologica, ne è indiscutibilmente strumento conoscitivo: l’analisi diacronica delle carte permette, infatti, di decifrare e scomporre la stratigrafia storica dei paesaggi contemporanei, entità dinamiche in continua trasformazione. Analogamente, lo studio integrato di diverse fonti di tipo documentario e archivistico può affiancare e incrementare le potenzialità di lettura di quelle cartografiche, tramite un approccio metodologico che si proponga di storicizzare l’analisi topografica. Nell’insieme, tutte queste fonti, eterogenee tra loro e diacronicamente dissimili – ciascuna con una propria filologia –, contribuiscono a tramandare una significativa memoria del passato, utile a fornire nuovi elementi nel complesso tentativo di lettura dei paesaggi antichi. Ne sono esempio i dati ricavabili dallo studio della viabilità moderna e medievale, quelli sui toponimi, sulla geomorfologia dei luoghi antecedente alle imponenti opere di urbanizzazione di epoca contemporanea e, soprattutto, sui “ruderi” scomparsi nel tempo per le più disparate ragioni. .
“Ruderi e anticaglie” lungo la via Prenestina. Archeologia, cartografia e paesaggio storico nel suburbio orientale di Roma / Grazian, Andrea. - STAMPA. - (2019), pp. 97-145.
“Ruderi e anticaglie” lungo la via Prenestina. Archeologia, cartografia e paesaggio storico nel suburbio orientale di Roma
andrea grazian
2019
Abstract
La cartografia, oltre a essere un prodotto della ricerca archeologica, ne è indiscutibilmente strumento conoscitivo: l’analisi diacronica delle carte permette, infatti, di decifrare e scomporre la stratigrafia storica dei paesaggi contemporanei, entità dinamiche in continua trasformazione. Analogamente, lo studio integrato di diverse fonti di tipo documentario e archivistico può affiancare e incrementare le potenzialità di lettura di quelle cartografiche, tramite un approccio metodologico che si proponga di storicizzare l’analisi topografica. Nell’insieme, tutte queste fonti, eterogenee tra loro e diacronicamente dissimili – ciascuna con una propria filologia –, contribuiscono a tramandare una significativa memoria del passato, utile a fornire nuovi elementi nel complesso tentativo di lettura dei paesaggi antichi. Ne sono esempio i dati ricavabili dallo studio della viabilità moderna e medievale, quelli sui toponimi, sulla geomorfologia dei luoghi antecedente alle imponenti opere di urbanizzazione di epoca contemporanea e, soprattutto, sui “ruderi” scomparsi nel tempo per le più disparate ragioni. .File | Dimensione | Formato | |
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