Quando nel 1947 Pietro Maria Bardi e Lina Bo approdarono a San Paolo furono ben accolti dalla nutrita quanto elitaria "colonia italiana", che era lì presente dagli anni Venti e annoverava tra le sue file ricchi imprenditori, intellettuali ed esponenti del mondo dell’arte e dell’architettura legati per nascita o per cultura al belpaese. La coppia di coniugi si portava dall’Italia una fitta rete di conoscenze e di contatti utilizzabili nel nuovo mondo: più strutturati quelli di Bardi che, pur non essendo un architetto, negli anni Trenta era stato il «primo attore del Razionalismo»1 italiano con la rivista “Quadrante” e aveva stretto forti sodalizi umani e culturali con i membri del MIAR (tra cui Nervi, Persico, Pagano e Calabi) e con il gotha del Movimento Moderno internazionale, Le Corbusier in testa; più sfumati, ma non meno importanti, quelli della trentatreenne Lina Bo che, nella sua breve carriera, aveva intessuto numerosi legami con importanti personaggi del panorama culturale italiano, a cominciare da Gio Ponti e il suo entourage. Questi legami influenzarono, direttamente o indirettamente, i primi lavori di Lina Bo, che infatti mostrano molte affinità con i progetti paulistani di Rino Levi, Bernerd Rudofsky e Daniele Calabi.
Simmetrie mediterranee a San Paolo / Lanzetta, Alessandro. - (2017), pp. 234-244.
Simmetrie mediterranee a San Paolo
Alessandro Lanzetta
2017
Abstract
Quando nel 1947 Pietro Maria Bardi e Lina Bo approdarono a San Paolo furono ben accolti dalla nutrita quanto elitaria "colonia italiana", che era lì presente dagli anni Venti e annoverava tra le sue file ricchi imprenditori, intellettuali ed esponenti del mondo dell’arte e dell’architettura legati per nascita o per cultura al belpaese. La coppia di coniugi si portava dall’Italia una fitta rete di conoscenze e di contatti utilizzabili nel nuovo mondo: più strutturati quelli di Bardi che, pur non essendo un architetto, negli anni Trenta era stato il «primo attore del Razionalismo»1 italiano con la rivista “Quadrante” e aveva stretto forti sodalizi umani e culturali con i membri del MIAR (tra cui Nervi, Persico, Pagano e Calabi) e con il gotha del Movimento Moderno internazionale, Le Corbusier in testa; più sfumati, ma non meno importanti, quelli della trentatreenne Lina Bo che, nella sua breve carriera, aveva intessuto numerosi legami con importanti personaggi del panorama culturale italiano, a cominciare da Gio Ponti e il suo entourage. Questi legami influenzarono, direttamente o indirettamente, i primi lavori di Lina Bo, che infatti mostrano molte affinità con i progetti paulistani di Rino Levi, Bernerd Rudofsky e Daniele Calabi.File | Dimensione | Formato | |
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