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The ancient burial sites and structures along the Ancient Appian Way, which established a true dialogue between the living, the viatores vivi, and the defunct residents, bear witness to the ancient nature of the road’s public space. This dialogue between ruins and users has today been discontinued, since the road’s image and function have gradually moved away from everyday life. Today, the Appian Way is a deserted place, without services: this state is a typical disease of obsolete public spaces that are abandoned unto themselves, a process often characterized by closures and privatization of the land. Recovering the area would be feasible if it were open to the public and for some common uses, attempting to avoid useless fencing around archaeological areas that alienates the monuments and landscape from the activities of modern viatores.

Se è vero che lo spazio pubblico è per prima cosa spazio di socializzazione e, quindi, di comunicazione, le iscrizioni sepolcrali dell’Appia Antica dimostrano che già nell'antichità il carattere sociale della strada era chiarissimo. Questa lunga Spoon River ante litteram ancora parla ai viandanti – oggi per lo più runners, bikers e qualche coraggioso turista – ma la sua voce è flebile e, spesso, incomprensibile, perché la società è assai cambiata dal periodo ottocentesco in cui tale memoria fu riportata alla luce. L’antico tracciato, il suo immaginario e la sua funzione pubblica si sono progressivamente allontanati dalla vita quotidiana e, quindi, la strada è di nuovo deserta, priva di servizi e con tratti in totale abbandono.