Il percorso proposto dai curatori dell’esposizione permette una lettura aperta attraverso livelli intrecciati tra loro. Così la visita ai capolavori delle civiche collezioni romane è articolata in una sequenza di sezioni, coerenti al loro interno, in grado di condurre il visitatore dalle opere legate alle ricerche stilistiche tardo-naturaliste e simboliste di inizio Novecento – Sartorio, Mancini, Spadini, Bocchi, De Carolis, Balla – agli esiti più audaci e innovativi del Secondo Futurismo – Depero, Benedetta Marinetti, Prampolini, Tato – per proseguire con la ricca sezione sul valore della tradizione italiana e il dialogo con l’antico – Casorati, De Chirico, Savinio, De Pisis, Severini, Sironi, Carrà – e con quella altrettanto articolata della Scuola Romana – Mafai, Scipione, Afro, Tamburi, Funi; il percorso si conclude con la figurazione e l’astrazione degli anni cinquanta, da Guttuso a Turcato, Capogrossi e Pirandello. Il progetto della mostra nasce dalla collaborazione tra la Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale e la Fondazione Magnani Rocca, che nella realizzazione dell’evento hanno avuto modo di confrontare la loro storia, il loro patrimonio e la loro attività di valorizzazione delle collezioni.

Apparati. In Roma 900 / Gagliardini, Stefania. - (2015).

Apparati. In Roma 900

Stefania Gagliardini
2015

Abstract

Il percorso proposto dai curatori dell’esposizione permette una lettura aperta attraverso livelli intrecciati tra loro. Così la visita ai capolavori delle civiche collezioni romane è articolata in una sequenza di sezioni, coerenti al loro interno, in grado di condurre il visitatore dalle opere legate alle ricerche stilistiche tardo-naturaliste e simboliste di inizio Novecento – Sartorio, Mancini, Spadini, Bocchi, De Carolis, Balla – agli esiti più audaci e innovativi del Secondo Futurismo – Depero, Benedetta Marinetti, Prampolini, Tato – per proseguire con la ricca sezione sul valore della tradizione italiana e il dialogo con l’antico – Casorati, De Chirico, Savinio, De Pisis, Severini, Sironi, Carrà – e con quella altrettanto articolata della Scuola Romana – Mafai, Scipione, Afro, Tamburi, Funi; il percorso si conclude con la figurazione e l’astrazione degli anni cinquanta, da Guttuso a Turcato, Capogrossi e Pirandello. Il progetto della mostra nasce dalla collaborazione tra la Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale e la Fondazione Magnani Rocca, che nella realizzazione dell’evento hanno avuto modo di confrontare la loro storia, il loro patrimonio e la loro attività di valorizzazione delle collezioni.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1325626
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