Il saggio affronta la storia di uno dei più importanti edifici privati di Ancona, il palazzo che Angelo Ferretti si fece costruire verso il 1540 sul colle Guasco. Per mole e qualità architettonica si tratta di una delle fabbriche più importanti della città dorica. Ciononostante il palazzo non è stato oggetto di particolari attenzioni da parte della storiografia. L'attenzione si è invece concentrata soprattutto sulla decorazione pittorica interna, attribuita a Pellegrino Tibaldi, alla cui responsabilità progettuale l'edificio per molto tempo è stato riferito. Il saggio, utilizzando le fonti più antiche, da quelle scritte a quelle cartografiche, come pure le foto storiche e l'analisi diretta della fabbrica, propone una ricostruzione delle principali fasi costruttive del palazzo e ne discute l'attribuzione, tenendo conto del programma del suo proprietario e della presenza ad Ancona, negli anni '30-'40 del Cinquecento, dell'architetto di Paolo III Farnese, Antonio da Sangallo il Giovane e, qualche anno dopo, di Pellegrino Tibaldi, pittore e architetto; come pure, nel Settecento, di Luigi Vanvitelli.
«Deliberò edificare un palazzo novo… ». Angelo Ferretti nobile anconitano e il suo palazzo sul colle Guasco / Ricci, Maurizio. - (2019), pp. 71-94.
«Deliberò edificare un palazzo novo… ». Angelo Ferretti nobile anconitano e il suo palazzo sul colle Guasco
Maurizio Ricci
2019
Abstract
Il saggio affronta la storia di uno dei più importanti edifici privati di Ancona, il palazzo che Angelo Ferretti si fece costruire verso il 1540 sul colle Guasco. Per mole e qualità architettonica si tratta di una delle fabbriche più importanti della città dorica. Ciononostante il palazzo non è stato oggetto di particolari attenzioni da parte della storiografia. L'attenzione si è invece concentrata soprattutto sulla decorazione pittorica interna, attribuita a Pellegrino Tibaldi, alla cui responsabilità progettuale l'edificio per molto tempo è stato riferito. Il saggio, utilizzando le fonti più antiche, da quelle scritte a quelle cartografiche, come pure le foto storiche e l'analisi diretta della fabbrica, propone una ricostruzione delle principali fasi costruttive del palazzo e ne discute l'attribuzione, tenendo conto del programma del suo proprietario e della presenza ad Ancona, negli anni '30-'40 del Cinquecento, dell'architetto di Paolo III Farnese, Antonio da Sangallo il Giovane e, qualche anno dopo, di Pellegrino Tibaldi, pittore e architetto; come pure, nel Settecento, di Luigi Vanvitelli.File | Dimensione | Formato | |
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