Pur avendo dato i natali a grandi maestri (Bramante, Raffaello), e sebbene importanti architetti vi abbiano lasciato tracce non indifferenti del loro passaggio (Francesco di Giorgio Martini, Gerolamo Genga, Antonio da Sangallo il Giovane, Pellegrino Tibaldi, Luigi Vanvitelli), le Marche sono state spesso considerate, per ragioni storiche e geografiche, una realtà periferica negli studi di storia dell’arte e dell’architettura. Il presente volume, esito di una ricerca collettiva cui hanno preso parte studiosi italiani e anglosassoni, indaga momenti salienti della produzione architettonica nelle Marche, cercando di evidenziare soprattutto episodi in cui emerge il confronto tra architetti, maestranze forestiere ed artefici locali, come pure l’importazione di modelli esterni, senza trascurare il ruolo non secondario dei committenti. Più che tracciare un impossibile affresco complessivo, i saggi che compongono il volume cercano di far luce su singole realtà urbane (Ancona, Ascoli, Camerino, Fano, Osimo) in un momento particolarmente significativo della loro storia. Il libro si compone di un saggio introduttivo del curatore (“La Marca. Un’identità plurale”), in cui è delineato il quadro dello stato della ricerca e la finalità del volume, e di altri due saggi dello stesso autore (“«Deliberò edificare un palazzo novo… ». Angelo Ferretti nobile anconitano e il suo palazzo sul colle Guasco”; «Fu tanto parziale di questo Virtuoso». Su Angelo Ferretti committente di Pellegrino Tibaldi”). Recensione: Paul Davies, in «Bollettino d'Arte», s. VII, CIV, 2019, 43, pp. 153-155.
L’incostante provincia. Architettura e città nella Marca pontificia 1450-1750 / Ricci, Maurizio. - (2019), pp. 1-203.
L’incostante provincia. Architettura e città nella Marca pontificia 1450-1750
Maurizio Ricci
2019
Abstract
Pur avendo dato i natali a grandi maestri (Bramante, Raffaello), e sebbene importanti architetti vi abbiano lasciato tracce non indifferenti del loro passaggio (Francesco di Giorgio Martini, Gerolamo Genga, Antonio da Sangallo il Giovane, Pellegrino Tibaldi, Luigi Vanvitelli), le Marche sono state spesso considerate, per ragioni storiche e geografiche, una realtà periferica negli studi di storia dell’arte e dell’architettura. Il presente volume, esito di una ricerca collettiva cui hanno preso parte studiosi italiani e anglosassoni, indaga momenti salienti della produzione architettonica nelle Marche, cercando di evidenziare soprattutto episodi in cui emerge il confronto tra architetti, maestranze forestiere ed artefici locali, come pure l’importazione di modelli esterni, senza trascurare il ruolo non secondario dei committenti. Più che tracciare un impossibile affresco complessivo, i saggi che compongono il volume cercano di far luce su singole realtà urbane (Ancona, Ascoli, Camerino, Fano, Osimo) in un momento particolarmente significativo della loro storia. Il libro si compone di un saggio introduttivo del curatore (“La Marca. Un’identità plurale”), in cui è delineato il quadro dello stato della ricerca e la finalità del volume, e di altri due saggi dello stesso autore (“«Deliberò edificare un palazzo novo… ». Angelo Ferretti nobile anconitano e il suo palazzo sul colle Guasco”; «Fu tanto parziale di questo Virtuoso». Su Angelo Ferretti committente di Pellegrino Tibaldi”). Recensione: Paul Davies, in «Bollettino d'Arte», s. VII, CIV, 2019, 43, pp. 153-155.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.