In limine a una Storia notturna. La scrittura del dolore, ovvero sull’animale morto

Al di là delle acquisizioni sostantive, ciò che impone anche al non specialista la riflessione su Storia notturna è il suo trovarsi μετὰ ὁδὸν: ci viene indicata una via; si percorre una via. Per limitare il carattere rapsodico (inevitabile e, in certa misura – come si vedrà – voluto) di queste brevi riflessioni – il cui unico obiettivo non è certo suggerire un itinerario alternativo, né, tantomeno, sciogliere i nodi di un testo strutturalmente così complesso ed articolato, prismatico, ma, al contrario, metterli in risonanza, “segnalare l’incendio” e sfruttarlo come fuoco prospettico per un parzialissimo tentativo di “decifrazione” – tenterò di articolarle in riferimento a due caratteri primari, benché apparentemente eterogenei, del nostro testo: 1) la struttura argomentativa e 2) il titolo.