Lo spazio come protagonista dell’architettura è uno dei principali temi dell’insegnamento di Bruno Zevi. Per questo si è scelto di intitolare la mostra, nell'ambito del convegno tenutosi presso la Facoltà di Architettura Sapienza di Roma, in occasione del centenario dalla nascita dello storico, Saper vedere lo spazio, riprendendo il celebre Saper vedere l’architettura e modificandolo per mettere in evidenza che per Zevi ciò che caratterizza l’architettura è lo spazio e la vita al suo interno è ciò che le dà senso. La mostra indaga i principali temi e gli strumenti del metodo didattico zeviano, le diverse modalità da lui adottate per insegnare a vedere, leggere e interpretare criticamente lo spazio. Zevi ricercò costantemente nuovi strumenti critici, superando la separazione tra le discipline e intrecciandole tra loro.Quello che Zevi prospettava era uno scambio continuo tra le discipline della storia e del progetto per permettere ad entrambe di essere più attuali e calate nella realtà: la storia fa propri i criteri e gli strumenti del progetto per leggere le opere del passato secondo tutti gli aspetti - programmatici, funzionali, tecnici e espressivi - che concorrono a definire un’architettura; il progetto, assumendo la storia come metodologia, si basa su un’interpretazione critica delle architetture del passato, che non porta al rimpiego di forme e di stili, ma ad individuarne le concezioni spaziali, i processi costitutivi, le qualità formali.
Saper vedere lo spazio. Strumenti critici per la formazione dell’architetto / Morgia, Federica; Spirito, Gianpaola. - (2019), pp. 43-52.
Saper vedere lo spazio. Strumenti critici per la formazione dell’architetto
Federica Morgia;Gianpaola Spirito
2019
Abstract
Lo spazio come protagonista dell’architettura è uno dei principali temi dell’insegnamento di Bruno Zevi. Per questo si è scelto di intitolare la mostra, nell'ambito del convegno tenutosi presso la Facoltà di Architettura Sapienza di Roma, in occasione del centenario dalla nascita dello storico, Saper vedere lo spazio, riprendendo il celebre Saper vedere l’architettura e modificandolo per mettere in evidenza che per Zevi ciò che caratterizza l’architettura è lo spazio e la vita al suo interno è ciò che le dà senso. La mostra indaga i principali temi e gli strumenti del metodo didattico zeviano, le diverse modalità da lui adottate per insegnare a vedere, leggere e interpretare criticamente lo spazio. Zevi ricercò costantemente nuovi strumenti critici, superando la separazione tra le discipline e intrecciandole tra loro.Quello che Zevi prospettava era uno scambio continuo tra le discipline della storia e del progetto per permettere ad entrambe di essere più attuali e calate nella realtà: la storia fa propri i criteri e gli strumenti del progetto per leggere le opere del passato secondo tutti gli aspetti - programmatici, funzionali, tecnici e espressivi - che concorrono a definire un’architettura; il progetto, assumendo la storia come metodologia, si basa su un’interpretazione critica delle architetture del passato, che non porta al rimpiego di forme e di stili, ma ad individuarne le concezioni spaziali, i processi costitutivi, le qualità formali.File | Dimensione | Formato | |
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