Eating (with) the dead: the food offerings of Todos los Santos and the logic of commensality between the living and the dead among the Nahuas of Mexico The celebration of the feast of Todos los Santos, in early November, is the main domestic ritual celebration of Mexican indigenous and mestizo population, when traditionally the altar of each house is richly decorated with flowers, multicolored paper cuttings, candles and incense, and covered with abundant offerings of the most diverse foods, destined to be somehow consumed by the souls of the deceased, which on this occasion are thought to return and visit their living relatives. Once the feast is over, those same foods are ceremonially exchanged among the members of the community, thus becoming a tool to strengthen bonds of spiritual kinship and reciprocity. The logic that inspires these offerings in the Nahua communities of the Sierra Norte of Puebla and determines their composition, form and quantity, as well as the content of the ritual discourses addressed to extra-human entities invoked on the occasion are carefully examined, thus revealing how the whole celebration hinges on the principle of reciprocity and aims to satisfy the appetites of the dead, in order to avoid that - if not adequately nourished – they may retaliate by diverting their cravings to the living. Many of the food prepared on the altars are inspired by a mortuary symbolism with latent anthropophagic nuances and the invocations addressed to the visiting souls make explicit the terms of the covenant that the living intend to establish with the dead through this sacred meal, guaranteeing them regular and plentiful of offerings in exchange for a benevolent and effective intercession in their favor with the deity. A careful examination of the temporal scanning according to which the consumption of food by the various ritual actors takes place will allow us to bring to light the sense of the different forms in which the living and the dead eat each others’ representations.

La celebrazione della festività di Ognissanti, agli inizi di novembre, è la principale ricorrenza rituale domestica del Messico indigeno e meticcio, in cui la tradizione vuole che sull’altare di ogni casa - riccamente addobbato con fiori, ritagli di carta multicolore, candele e incenso - si imbandiscano abbondanti offerte dei più diversi cibi, destinati ad essere in qualche modo consumati dalle anime dei defunti, che si pensa in quest’occasione tornino a visitare i propri parenti ancora in vita. Una volta terminata la festività, quegli stessi cibi sono oggetto di una fitta rete di scambi cerimoniali tra i membri della comunità, che ne fanno lo strumento per rinsaldare vincoli di parentela spirituale e reciprocità. Un attento esame della logica che ispira tali offerte presso le comunità Nahua della Sierra Norte di Puebla e ne determina la composizione, la forma e la quantità, nonché del contenuto dei discorsi rituali rivolti alle entità extraumane invocate nell’occasione, rivela come l’intera celebrazione s’incardini sul principio della reciprocità e miri ad appagare gli appetiti dei defunti, al fine di evitare che questi – se non adeguatamente nutriti – possano rifarsi dirottando le proprie brame sui vivi. Molti dei cibi imbanditi sugli altari s’ispirano a un simbolismo mortuario dalle latenti venature antropofagiche e le invocazioni rivolte alle anime in visita esplicitano i termini dell’accordo che attraverso questo sacro pasto i vivi intendono instaurare coi morti, garantendo loro la regolarità e l’abbondanza delle offerte in cambio di una benevola ed efficace intercessione in proprio favore presso la divinità. L’attento esame della scansione temporale secondo cui avviene il consumo dei cibi da parte dei diversi protagonisti dell’azione rituale consentirà di portare alla luce il senso delle diverse forme in cui i vivi e i morti mangiano gli uni le raffigurazioni degli altri.

Mangiare (con) i morti: le offerte alimentari di Todos los Santos e le logiche della commensalità tra vivi e morti nel Messico indigeno / Lupo, Alessandro. - (2019), pp. 133-170.

Mangiare (con) i morti: le offerte alimentari di Todos los Santos e le logiche della commensalità tra vivi e morti nel Messico indigeno

Alessandro Lupo
2019

Abstract

Eating (with) the dead: the food offerings of Todos los Santos and the logic of commensality between the living and the dead among the Nahuas of Mexico The celebration of the feast of Todos los Santos, in early November, is the main domestic ritual celebration of Mexican indigenous and mestizo population, when traditionally the altar of each house is richly decorated with flowers, multicolored paper cuttings, candles and incense, and covered with abundant offerings of the most diverse foods, destined to be somehow consumed by the souls of the deceased, which on this occasion are thought to return and visit their living relatives. Once the feast is over, those same foods are ceremonially exchanged among the members of the community, thus becoming a tool to strengthen bonds of spiritual kinship and reciprocity. The logic that inspires these offerings in the Nahua communities of the Sierra Norte of Puebla and determines their composition, form and quantity, as well as the content of the ritual discourses addressed to extra-human entities invoked on the occasion are carefully examined, thus revealing how the whole celebration hinges on the principle of reciprocity and aims to satisfy the appetites of the dead, in order to avoid that - if not adequately nourished – they may retaliate by diverting their cravings to the living. Many of the food prepared on the altars are inspired by a mortuary symbolism with latent anthropophagic nuances and the invocations addressed to the visiting souls make explicit the terms of the covenant that the living intend to establish with the dead through this sacred meal, guaranteeing them regular and plentiful of offerings in exchange for a benevolent and effective intercession in their favor with the deity. A careful examination of the temporal scanning according to which the consumption of food by the various ritual actors takes place will allow us to bring to light the sense of the different forms in which the living and the dead eat each others’ representations.
2019
Il sacro pasto. Le tavole degli uomini e degli dèi. Atti del Convegno internazionale. Noto, 26-28 ottobre 2017
978-88-98054-44-2
La celebrazione della festività di Ognissanti, agli inizi di novembre, è la principale ricorrenza rituale domestica del Messico indigeno e meticcio, in cui la tradizione vuole che sull’altare di ogni casa - riccamente addobbato con fiori, ritagli di carta multicolore, candele e incenso - si imbandiscano abbondanti offerte dei più diversi cibi, destinati ad essere in qualche modo consumati dalle anime dei defunti, che si pensa in quest’occasione tornino a visitare i propri parenti ancora in vita. Una volta terminata la festività, quegli stessi cibi sono oggetto di una fitta rete di scambi cerimoniali tra i membri della comunità, che ne fanno lo strumento per rinsaldare vincoli di parentela spirituale e reciprocità. Un attento esame della logica che ispira tali offerte presso le comunità Nahua della Sierra Norte di Puebla e ne determina la composizione, la forma e la quantità, nonché del contenuto dei discorsi rituali rivolti alle entità extraumane invocate nell’occasione, rivela come l’intera celebrazione s’incardini sul principio della reciprocità e miri ad appagare gli appetiti dei defunti, al fine di evitare che questi – se non adeguatamente nutriti – possano rifarsi dirottando le proprie brame sui vivi. Molti dei cibi imbanditi sugli altari s’ispirano a un simbolismo mortuario dalle latenti venature antropofagiche e le invocazioni rivolte alle anime in visita esplicitano i termini dell’accordo che attraverso questo sacro pasto i vivi intendono instaurare coi morti, garantendo loro la regolarità e l’abbondanza delle offerte in cambio di una benevola ed efficace intercessione in proprio favore presso la divinità. L’attento esame della scansione temporale secondo cui avviene il consumo dei cibi da parte dei diversi protagonisti dell’azione rituale consentirà di portare alla luce il senso delle diverse forme in cui i vivi e i morti mangiano gli uni le raffigurazioni degli altri.
defunti; pasto rituale; antropologia del cibo; cannibalismo; Nahua
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Mangiare (con) i morti: le offerte alimentari di Todos los Santos e le logiche della commensalità tra vivi e morti nel Messico indigeno / Lupo, Alessandro. - (2019), pp. 133-170.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1317436
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