La Fisica dell’Atmosfera applicata allo studio del microclima fornisce strumenti utili per la caratterizzazione dell’ambiente di conservazione delle opere culturali, permettendo di indagare sia le cause dei meccanismi di degrado che l’efficacia degli interventi di restauro architettonico. Studiare il microclima non si limita alla raccolta dei dati e alla descrizione di quello che sta accadendo, ma consente anche di indagare le complesse interazioni tra aria, edificio e oggetti. Negli ultimi anni, il Gruppo di Meteorologia (GMET) di Sapienza Università di Roma ha intrapreso una nuova linea di ricerca in Fisica dell'Atmosfera applicata alla conservazione dei Beni Culturali, conducendo campagne di osservazioni microclimatiche in ambienti confinati per comprendere l'interazione tra i manufatti e l’aria. Il GMET, avvalendosi anche delle competenze in chimica del restauro, ha avviato alla fine del 2015 il monitoraggio delle condizioni ambientali a Villa Blanc, con lo scopo di studiare il microclima nella Hall dell’edificio prima e dopo il recente intervento di restauro. Il sistema di monitoraggio consiste di tre termo-igrometri per le misure di temperatura (T) e umidità relativa (UR) -due in interno e uno in esterno- e di un sensore per la misura della concentrazione di anidride carbonica (CO2). Le misure in interno sono state prese alle quote di 2.5 e 4.0 m per lo studio della stabilità dell'aria. Dopo il completamento del restauro, le serie termo-igrometriche mostrano una significativa riduzione delle escursioni a livello stagionale e un concomitante aumento su base giornaliera dovuto all’accensione del riscaldamento. Lo studio del profilo termico evidenzia una situazione di sostanziale stabilità dell’aria. La concentrazione di CO2 segue un ciclo annuale dipendente dagli andamenti esterni individuati nel periodo precedente all’apertura della struttura al pubblico. L’inclusione della CO2 ha permesso di evidenziare la relazione tra la fruizione e le dinamiche dei parametri termo-igrometrici in ambiente interno.

Verso un nuovo rapporto tra microclima e beni culturali nell’ambito della conservazione preventiva: il caso dell’edificio storico di Villa Blanc (Roma) / Verticchio, Elena; Frasca, Francesca; Bartolucci, Beatrice; Favero, Gabriele; Siani, Anna Maria. - (2019). (Intervento presentato al convegno Secondo Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana di Scienze dell'Atmosfera e Meteorologia (AISAM) tenutosi a Napoli).

Verso un nuovo rapporto tra microclima e beni culturali nell’ambito della conservazione preventiva: il caso dell’edificio storico di Villa Blanc (Roma)

Elena Verticchio;Francesca Frasca;Gabriele Favero;Anna Maria Siani
2019

Abstract

La Fisica dell’Atmosfera applicata allo studio del microclima fornisce strumenti utili per la caratterizzazione dell’ambiente di conservazione delle opere culturali, permettendo di indagare sia le cause dei meccanismi di degrado che l’efficacia degli interventi di restauro architettonico. Studiare il microclima non si limita alla raccolta dei dati e alla descrizione di quello che sta accadendo, ma consente anche di indagare le complesse interazioni tra aria, edificio e oggetti. Negli ultimi anni, il Gruppo di Meteorologia (GMET) di Sapienza Università di Roma ha intrapreso una nuova linea di ricerca in Fisica dell'Atmosfera applicata alla conservazione dei Beni Culturali, conducendo campagne di osservazioni microclimatiche in ambienti confinati per comprendere l'interazione tra i manufatti e l’aria. Il GMET, avvalendosi anche delle competenze in chimica del restauro, ha avviato alla fine del 2015 il monitoraggio delle condizioni ambientali a Villa Blanc, con lo scopo di studiare il microclima nella Hall dell’edificio prima e dopo il recente intervento di restauro. Il sistema di monitoraggio consiste di tre termo-igrometri per le misure di temperatura (T) e umidità relativa (UR) -due in interno e uno in esterno- e di un sensore per la misura della concentrazione di anidride carbonica (CO2). Le misure in interno sono state prese alle quote di 2.5 e 4.0 m per lo studio della stabilità dell'aria. Dopo il completamento del restauro, le serie termo-igrometriche mostrano una significativa riduzione delle escursioni a livello stagionale e un concomitante aumento su base giornaliera dovuto all’accensione del riscaldamento. Lo studio del profilo termico evidenzia una situazione di sostanziale stabilità dell’aria. La concentrazione di CO2 segue un ciclo annuale dipendente dagli andamenti esterni individuati nel periodo precedente all’apertura della struttura al pubblico. L’inclusione della CO2 ha permesso di evidenziare la relazione tra la fruizione e le dinamiche dei parametri termo-igrometrici in ambiente interno.
2019
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