Il Piano di Bologna approvato nel 2008, anticipando il ruolo della Città quale capitale del sistema urbano regionale, è ritenuto uno degli esempi più avanzati di applicazione della riforma urbanistica proposta nel 1995 dall’INU, che ha avuto un ruolo decisivo nella definizione della Legge regionale n. 20/2000, considerata come il prodotto meglio riuscito delle sue indicazioni originarie e di cui ha seguito la sperimentazione . La Regione Emilia-Romagna si è dotata, infatti, di una Legge regionale riformista attribuendo ai comuni la responsabilità di definire una pianificazione urbanistica che segua i principi di sostenibilità ed economicità, delineando una nuova fase di pianificazione per la città di Bologna, con un approccio che risultava fortemente innovativo nel metodo e nei contenuti. La riflessione sul complesso degli strumenti utilizzati e sulla loro adeguatezza, partendo proprio dall’esperienza bolognese che sembra riuscire ad integrare settori e temi, tutele e trasformazioni, piani e politiche, si rilegge nella modifica del sistema generale della pianificazione urbanistica delineata dalla Legge regionale n. 24/2017. Tale Legge, passando “da un sistema di pianificazione a cascata ad uno per competenza”, definisce un cambiamento di paradigma incentrato sulla rigenerazione della città esistente.
Bologna. La sperimentazione tra piano e programmi / Bevilacqua, Giulia. - (2019), pp. 111-120.
Bologna. La sperimentazione tra piano e programmi
Giulia BevilacquaPrimo
2019
Abstract
Il Piano di Bologna approvato nel 2008, anticipando il ruolo della Città quale capitale del sistema urbano regionale, è ritenuto uno degli esempi più avanzati di applicazione della riforma urbanistica proposta nel 1995 dall’INU, che ha avuto un ruolo decisivo nella definizione della Legge regionale n. 20/2000, considerata come il prodotto meglio riuscito delle sue indicazioni originarie e di cui ha seguito la sperimentazione . La Regione Emilia-Romagna si è dotata, infatti, di una Legge regionale riformista attribuendo ai comuni la responsabilità di definire una pianificazione urbanistica che segua i principi di sostenibilità ed economicità, delineando una nuova fase di pianificazione per la città di Bologna, con un approccio che risultava fortemente innovativo nel metodo e nei contenuti. La riflessione sul complesso degli strumenti utilizzati e sulla loro adeguatezza, partendo proprio dall’esperienza bolognese che sembra riuscire ad integrare settori e temi, tutele e trasformazioni, piani e politiche, si rilegge nella modifica del sistema generale della pianificazione urbanistica delineata dalla Legge regionale n. 24/2017. Tale Legge, passando “da un sistema di pianificazione a cascata ad uno per competenza”, definisce un cambiamento di paradigma incentrato sulla rigenerazione della città esistente.File | Dimensione | Formato | |
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