«La grande affaire de ma vie». Queste le parole con cui Maurice Hauriou presenta la sua teoria dell’istituzione in una lettera a Jacques Chevalier del 14 giugno 1923, due anni prima della pubblicazione del lungo saggio destinato a divenire, a pochi anni dalla sua apparizione, il testo fondativo dell’istituzionalismo giuridico: La théorie de l’institution et de la fondation. Il testo, con il significativo (e spesso trascurato) sottotitolo di Essai de vitalisme social, compare come articolo di apertura in un fascicolo della rivista «Cahiers de la Nouvelle Journée» (un periodico riconducibile al cattolicesimo moderato vicino al Parti démocrate populaire), dallo sbrigativo titolo La cité moderne et les transformations du droit, edito nel 19251. Come si evince da una lettera del 22 giugno 1924 a Paul Archambault, fondatore e redattore della rivista, l’intento di Hauriou è quello di approntare una «messa a punto per il grande pubblico» della sua teoria dell’istituzione, nell’attesa – destinata a rimanere tale – di trarne una più compiuta monografia. L’obiettivo principale, avverte Hauriou, è quello di rispondere alla seguente, fondamentale domanda: dove risiede e a cosa è da ricondurre in concreto il potere creativo, non solo di carattere giuridico, presente in ogni società?

Presentazione / Salvatore, Andrea. - (2019), pp. 7-14.

Presentazione

Andrea Salvatore
2019

Abstract

«La grande affaire de ma vie». Queste le parole con cui Maurice Hauriou presenta la sua teoria dell’istituzione in una lettera a Jacques Chevalier del 14 giugno 1923, due anni prima della pubblicazione del lungo saggio destinato a divenire, a pochi anni dalla sua apparizione, il testo fondativo dell’istituzionalismo giuridico: La théorie de l’institution et de la fondation. Il testo, con il significativo (e spesso trascurato) sottotitolo di Essai de vitalisme social, compare come articolo di apertura in un fascicolo della rivista «Cahiers de la Nouvelle Journée» (un periodico riconducibile al cattolicesimo moderato vicino al Parti démocrate populaire), dallo sbrigativo titolo La cité moderne et les transformations du droit, edito nel 19251. Come si evince da una lettera del 22 giugno 1924 a Paul Archambault, fondatore e redattore della rivista, l’intento di Hauriou è quello di approntare una «messa a punto per il grande pubblico» della sua teoria dell’istituzione, nell’attesa – destinata a rimanere tale – di trarne una più compiuta monografia. L’obiettivo principale, avverte Hauriou, è quello di rispondere alla seguente, fondamentale domanda: dove risiede e a cosa è da ricondurre in concreto il potere creativo, non solo di carattere giuridico, presente in ogni società?
2019
Teoria dell'istituzione e della fondazione (Saggio di vitalismo sociale)
978-88-229-0363-1
Istituzionalismo giuridico; Maurice Hauriou; personalità giuridica; istituzione
02 Pubblicazione su volume::02c Prefazione/Postfazione
Presentazione / Salvatore, Andrea. - (2019), pp. 7-14.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1305652
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