Il contributo che qui si presenta non può che limitarsi ad offrire alcuni spunti in ordine ad uno dei percorsi della ampia riflessione giuridica, sia dottrinale che giurisprudenziale, che ha affrontato il tema della crisi economico-finanziaria e il problema della governance economica ed istituzionale della ‘nuova’ Europa. Una riflessione che si svolge dunque all’interno, dentro la crisi, ma che prova a spingersi oltre questa, immaginando possibili vie di uscita. Come è noto, il diritto primario dei Trattati dell’Unione europea ha fatto propri una serie di principi costituzionali già affermatisi a livello statale, che presentano però peculiarità rispecchianti la pluralità costitutiva. Tali principi contraddistinguono l’identità dell’Unione e, fra essi, l’assunzione dell’impegno a rispettare i diritti fondamentali ha fatto sì che questi non esprimano più dei meri limiti all’azione dell’Unione, dovendo le istituzioni nazionali e sovranazionali improntarvi l’esercizio delle rispettive competenze per realizzare, pur nel rispetto delle diversità, livelli comuni di protezione. La composizione del principio di omogeneità costituzionale e del rispetto delle identità nazionali costituisce un punto fondamentale nel federalizing process europeo. La crisi economica degli ultimi anni ha evidenziato – oltre alle fragilità della struttura economico-finanziaria europea, dovuta ai criteri di ripartizione delle competenze fra Unione e Stati membri e alla farraginosità del coordinamento delle politiche economiche – come gli interventi compiuti dagli Stati membri all’interno e al di fuori dell’ordinamento dell’Unione ricadano sui principi poc’anzi richiamati e, così, sulle stesse fonti di legittimazione dell’integrazione costituzionale europea. Il filo rosso della ricerca, di cui si propone un’anticipazione, si propone di verificare l’incidenza delle recenti scelte di politica economico-finanziaria sul principio di omogeneità, poiché queste hanno sviluppato forme di integrazione differenziata che, a loro volta, possono innescare ulteriori fattori di diversità tra gli Stati membri, tali da determinare una distinzione tra un’Europa del mercato unico e un’Europa dell’unione economica e monetaria proiettata verso un’unione politica. Inoltre, è possibile accertare il rispetto dei limiti ricavabili dai principi costituzionali dell’Unione e l’incidenza sul principio del rispetto delle identità nazionali degli Stati membri: in questa maniera, sarà così possibile analizzare le ricadute delle strategie economico-finanziarie europee sui diritti fondamentali – per i quali la prospettazione di soluzioni a geometria variabile non sembra praticabile, né opportuna – prestando specifica attenzione ai diritti sociali.
La governance economica europea e le Corti. Valori comuni e garanzie costituzionali "dentro" e "oltre" la crisi / Miccu, Roberto. - (2015), pp. 334-344.
La governance economica europea e le Corti. Valori comuni e garanzie costituzionali "dentro" e "oltre" la crisi
Miccu, Roberto
2015
Abstract
Il contributo che qui si presenta non può che limitarsi ad offrire alcuni spunti in ordine ad uno dei percorsi della ampia riflessione giuridica, sia dottrinale che giurisprudenziale, che ha affrontato il tema della crisi economico-finanziaria e il problema della governance economica ed istituzionale della ‘nuova’ Europa. Una riflessione che si svolge dunque all’interno, dentro la crisi, ma che prova a spingersi oltre questa, immaginando possibili vie di uscita. Come è noto, il diritto primario dei Trattati dell’Unione europea ha fatto propri una serie di principi costituzionali già affermatisi a livello statale, che presentano però peculiarità rispecchianti la pluralità costitutiva. Tali principi contraddistinguono l’identità dell’Unione e, fra essi, l’assunzione dell’impegno a rispettare i diritti fondamentali ha fatto sì che questi non esprimano più dei meri limiti all’azione dell’Unione, dovendo le istituzioni nazionali e sovranazionali improntarvi l’esercizio delle rispettive competenze per realizzare, pur nel rispetto delle diversità, livelli comuni di protezione. La composizione del principio di omogeneità costituzionale e del rispetto delle identità nazionali costituisce un punto fondamentale nel federalizing process europeo. La crisi economica degli ultimi anni ha evidenziato – oltre alle fragilità della struttura economico-finanziaria europea, dovuta ai criteri di ripartizione delle competenze fra Unione e Stati membri e alla farraginosità del coordinamento delle politiche economiche – come gli interventi compiuti dagli Stati membri all’interno e al di fuori dell’ordinamento dell’Unione ricadano sui principi poc’anzi richiamati e, così, sulle stesse fonti di legittimazione dell’integrazione costituzionale europea. Il filo rosso della ricerca, di cui si propone un’anticipazione, si propone di verificare l’incidenza delle recenti scelte di politica economico-finanziaria sul principio di omogeneità, poiché queste hanno sviluppato forme di integrazione differenziata che, a loro volta, possono innescare ulteriori fattori di diversità tra gli Stati membri, tali da determinare una distinzione tra un’Europa del mercato unico e un’Europa dell’unione economica e monetaria proiettata verso un’unione politica. Inoltre, è possibile accertare il rispetto dei limiti ricavabili dai principi costituzionali dell’Unione e l’incidenza sul principio del rispetto delle identità nazionali degli Stati membri: in questa maniera, sarà così possibile analizzare le ricadute delle strategie economico-finanziarie europee sui diritti fondamentali – per i quali la prospettazione di soluzioni a geometria variabile non sembra praticabile, né opportuna – prestando specifica attenzione ai diritti sociali.| File | Dimensione | Formato | |
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