La trasmissione delle pratiche attoriali è un tema di indagine vasto e complesso che costituisce una problematica estremamente discussa e controversa nell'ambito degli studi teatrali. Gli attuali sistemi pedagogici, al centro del dibattito tra artisti e studiosi, possono essere osservati e analizzati solo attraverso la comprensione dei metodi formativi del passato da cui essi derivano. La pedagogia dell’attore di Michel Saint-Denis, dimenticata e talvolta completamente ignorata dagli storici del teatro, rappresenta invece un caso di studio esemplare. Nipote, allievo e tra i principali eredi di Jacques Copeau, la sua rilevanza eguaglia e forse supera quella di Étienne Decroux e di Jacques Lecoq per due ragioni fondamentali: 1) è stato il primo a tradurre le pratiche riscoperte e sviluppate all'École du Vieux-Colombier e dai Copiaus in un metodo fisso e definito; 2) ha traghettato e adattato gli insegnamenti di Copeau nel mondo teatrale anglofono. L'opera di Saint-Denis, fautore del passaggio da una pratica di ricerca attoriale a un metodo pedagogico formalizzato, non è ancora stata studiata esaminando i processi di formazione e trasformazione della sua pedagogia attoriale. Esistono infatti pochissime pubblicazioni che ne indagano l'opera all’interno delle scuole da lui stesso fondate tra gli anni Trenta e gli anni Sessanta, che continuano a formare le nuove generazioni di attori e il cui training attoriale è basato sugli insegnamenti di Copeau (London Theatre Studio, Londra; Old Vic Theatre Center, Londra; École Supérieure d'Art Dramatique, Strasburgo; National Theatre School of Canada, Montreal; Stratford Studio, Stratford-upon-Avon; Drama Division della Juilliard School, New York). In questa sede intendiamo proporre come oggetto di dibattito il primo contesto istituzionale creato da Saint-Denis, che costituisce il prototipo della sua pedagogia: il London Theatre Studio, fondato nel 1935 e attivo fino all’inizio della Seconda guerra mondiale. Gli insegnamenti inseriti nella scuola, mutuati dalle ricerche pedagogiche di Copeau, sono volti allo sviluppo dell’espressività del corpo e si concentrano su pratiche estremamente innovative per la cultura teatrale inglese: il mimo, la danza, l’improvvisazione, l’uso delle maschere, lo studio degli animali, il lavoro sul coro. Ciò che ci interessa indagare è il passaggio da un insieme di pratiche sperimentali – ovvero le ricerche effettuate dal Patron con gli allievi dell’École du Vieux Colombier e con i Copiaus in Borgogna – a un metodo pensato per essere trasmesso e dunque sistematizzato in una struttura normativa fissa, rigida. Della cultura attoriale che discende da Copeau, Saint-Denis sembra essere il custode: il primo a tradurre un insieme di pratiche sperimentali in un metodo fisso, inserito in un’istituzione formativa convenzionale. Ma non solo: con il trasferimento in Inghilterra, Saint-Denis diviene anello di congiunzione tra due culture teatrali diversissime come quella dell’esperienza (di cui Saint-Denis si fa portatore) e quella della composizione (che lo accoglie in Inghilterra). George Devine, Peggy Ashcroft, John Gielgud, Alec Guinness, Tyrone Guthrie, Peter Hall, Laurence Olivier sono solo alcune delle figure che hanno appoggiato e sostenuto il lavoro di Saint-Denis a Londra, comprendendone la portata innovativa. La sua influenza ha toccato Peter Brook, Judi Dench, Kristin Linklater e molti altri tramite percorsi più o meno evidenti, difficili da rintracciare e da indagare. La fenomenologia di queste contaminazioni, filiazioni e influenze consente di far affiorare il filo segreto e invisibile di quelle pratiche attoriali che dal Théâtre du Vieux-Colombier hanno contaminato il teatro anglofono e i metodi utilizzati ancora oggi per la formazione dei giovani attori.

Anello di congiunzione tra culture teatrali: Michel Saint-Denis e il London Theatre Studio (1935-1939) / Carponi, Cecilia. - (2018), pp. 121-129.

Anello di congiunzione tra culture teatrali: Michel Saint-Denis e il London Theatre Studio (1935-1939)

Cecilia Carponi
2018

Abstract

La trasmissione delle pratiche attoriali è un tema di indagine vasto e complesso che costituisce una problematica estremamente discussa e controversa nell'ambito degli studi teatrali. Gli attuali sistemi pedagogici, al centro del dibattito tra artisti e studiosi, possono essere osservati e analizzati solo attraverso la comprensione dei metodi formativi del passato da cui essi derivano. La pedagogia dell’attore di Michel Saint-Denis, dimenticata e talvolta completamente ignorata dagli storici del teatro, rappresenta invece un caso di studio esemplare. Nipote, allievo e tra i principali eredi di Jacques Copeau, la sua rilevanza eguaglia e forse supera quella di Étienne Decroux e di Jacques Lecoq per due ragioni fondamentali: 1) è stato il primo a tradurre le pratiche riscoperte e sviluppate all'École du Vieux-Colombier e dai Copiaus in un metodo fisso e definito; 2) ha traghettato e adattato gli insegnamenti di Copeau nel mondo teatrale anglofono. L'opera di Saint-Denis, fautore del passaggio da una pratica di ricerca attoriale a un metodo pedagogico formalizzato, non è ancora stata studiata esaminando i processi di formazione e trasformazione della sua pedagogia attoriale. Esistono infatti pochissime pubblicazioni che ne indagano l'opera all’interno delle scuole da lui stesso fondate tra gli anni Trenta e gli anni Sessanta, che continuano a formare le nuove generazioni di attori e il cui training attoriale è basato sugli insegnamenti di Copeau (London Theatre Studio, Londra; Old Vic Theatre Center, Londra; École Supérieure d'Art Dramatique, Strasburgo; National Theatre School of Canada, Montreal; Stratford Studio, Stratford-upon-Avon; Drama Division della Juilliard School, New York). In questa sede intendiamo proporre come oggetto di dibattito il primo contesto istituzionale creato da Saint-Denis, che costituisce il prototipo della sua pedagogia: il London Theatre Studio, fondato nel 1935 e attivo fino all’inizio della Seconda guerra mondiale. Gli insegnamenti inseriti nella scuola, mutuati dalle ricerche pedagogiche di Copeau, sono volti allo sviluppo dell’espressività del corpo e si concentrano su pratiche estremamente innovative per la cultura teatrale inglese: il mimo, la danza, l’improvvisazione, l’uso delle maschere, lo studio degli animali, il lavoro sul coro. Ciò che ci interessa indagare è il passaggio da un insieme di pratiche sperimentali – ovvero le ricerche effettuate dal Patron con gli allievi dell’École du Vieux Colombier e con i Copiaus in Borgogna – a un metodo pensato per essere trasmesso e dunque sistematizzato in una struttura normativa fissa, rigida. Della cultura attoriale che discende da Copeau, Saint-Denis sembra essere il custode: il primo a tradurre un insieme di pratiche sperimentali in un metodo fisso, inserito in un’istituzione formativa convenzionale. Ma non solo: con il trasferimento in Inghilterra, Saint-Denis diviene anello di congiunzione tra due culture teatrali diversissime come quella dell’esperienza (di cui Saint-Denis si fa portatore) e quella della composizione (che lo accoglie in Inghilterra). George Devine, Peggy Ashcroft, John Gielgud, Alec Guinness, Tyrone Guthrie, Peter Hall, Laurence Olivier sono solo alcune delle figure che hanno appoggiato e sostenuto il lavoro di Saint-Denis a Londra, comprendendone la portata innovativa. La sua influenza ha toccato Peter Brook, Judi Dench, Kristin Linklater e molti altri tramite percorsi più o meno evidenti, difficili da rintracciare e da indagare. La fenomenologia di queste contaminazioni, filiazioni e influenze consente di far affiorare il filo segreto e invisibile di quelle pratiche attoriali che dal Théâtre du Vieux-Colombier hanno contaminato il teatro anglofono e i metodi utilizzati ancora oggi per la formazione dei giovani attori.
2018
Culture del teatro moderno e contemporaneo. Storia, teorie, tecniche
8832931621
Acting Training; Performing Arts; arte dell'attore; trasmissione dei saperi
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Anello di congiunzione tra culture teatrali: Michel Saint-Denis e il London Theatre Studio (1935-1939) / Carponi, Cecilia. - (2018), pp. 121-129.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1292349
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