Le strategie generali del progetto sono nate da alcune riflessioni indotte dal bando e dalle visite fatte presso il luogo, polo di aggregazione rivolto ai cittadini di diverse fasce di età. Nella ricerca di possibili soluzioni è sorta la necessità di ripristinare una relazione tra l’area e la città, tra il giardino limitrofo e i numerosi servizi nell'intorno cercando di stabilire anche un'armonia tra le diverse etnie che frequentano l’area. Per questo motivo, considerata anche la dimensione dell’area, l’affaccio visivo sui Castelli Romani e il contesto ambientale e paesaggistico presente, non abbiamo ritenuto necessario eseguire segni forti, né azioni particolarmente invasive. Il progetto si è quindi orientato nella ricerca di unire funzioni di ogni fascia di età ponendo alla base del ragionamento la modellazione del terreno per adoperare idee dal basso costo di realizzazione. In sintesi la strategia si articola in quattro punti: - Creare una continuità percettiva di linguaggi architettonici mediante l’uso dei materiali, in particolare tra il giardino storico e il nuovo. - Considerare accessi all’area semplici e di facile raggiungimento. - Ideare nodi principali al suo interno, in particolare con la modellazione del terreno creare due poli di aggregazione sociale per spettacoli e giochi all’aperto. - Considerare la vegetazione come “protezione” da inquinamento acustico e atmosferico, ma soprattutto pensarla come una “quinta vegetale”.
M. Giampaoletti, J. Ruggiero, D. Stefanelli, F. Traversetti, Un giardino in comune, in Architettura e Natura 2017 V Premio Simonetta Bastelli (a cura di Ippolito F.), Roma 2018, pag.28 ISBN:978-88-6060-801-7 / Ippolito, Francesco; Stefanelli, Daniele; Giampaoletti, Marco; Ruggiero, Jlenia; Traversetti, Francesco. - (2017).
M. Giampaoletti, J. Ruggiero, D. Stefanelli, F. Traversetti, Un giardino in comune, in Architettura e Natura 2017 V Premio Simonetta Bastelli (a cura di Ippolito F.), Roma 2018, pag.28 ISBN:978-88-6060-801-7
Francesco IppolitoData Curation
;STEFANELLI, DANIELEMembro del Collaboration Group
;GIAMPAOLETTI, MARCOMembro del Collaboration Group
;Jlenia RuggieroMembro del Collaboration Group
;TRAVERSETTI, FRANCESCOMembro del Collaboration Group
2017
Abstract
Le strategie generali del progetto sono nate da alcune riflessioni indotte dal bando e dalle visite fatte presso il luogo, polo di aggregazione rivolto ai cittadini di diverse fasce di età. Nella ricerca di possibili soluzioni è sorta la necessità di ripristinare una relazione tra l’area e la città, tra il giardino limitrofo e i numerosi servizi nell'intorno cercando di stabilire anche un'armonia tra le diverse etnie che frequentano l’area. Per questo motivo, considerata anche la dimensione dell’area, l’affaccio visivo sui Castelli Romani e il contesto ambientale e paesaggistico presente, non abbiamo ritenuto necessario eseguire segni forti, né azioni particolarmente invasive. Il progetto si è quindi orientato nella ricerca di unire funzioni di ogni fascia di età ponendo alla base del ragionamento la modellazione del terreno per adoperare idee dal basso costo di realizzazione. In sintesi la strategia si articola in quattro punti: - Creare una continuità percettiva di linguaggi architettonici mediante l’uso dei materiali, in particolare tra il giardino storico e il nuovo. - Considerare accessi all’area semplici e di facile raggiungimento. - Ideare nodi principali al suo interno, in particolare con la modellazione del terreno creare due poli di aggregazione sociale per spettacoli e giochi all’aperto. - Considerare la vegetazione come “protezione” da inquinamento acustico e atmosferico, ma soprattutto pensarla come una “quinta vegetale”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.