The 1997 OECD Convention against the bribery of foreign public officials in international commercial transactions is not a simple international agreement on a par with the multitude of traty instruments concluded every year within the international community, but it is the act of founding a new sector. of international treaty law aimed at combating international corruption practiced by multinationals to obtain undue economic advantages in their relations with developing countries. The choice to dedicate this contribution to the study of the 1997 OECD Convention was not, however, determined by a merely chronological factor, but also and above all by the fact that the aforementioned Convention appears as an avant-garde normative instrument both for its material content , which reflects the guiding principle of functional equivalence, both due to the continuous monitoring mechanism of its application in the States Parties based on the practice of peer review within a specific body, the OECD Corruption Working Group. To these innovative aspects pertaining to the subject, to the regulatory philosophy and to the procedure for monitoring the application of the legal instrument in question, another element is added, perhaps decisive in order to understand its relevance in the current international community and in its right: the purpose of the The OECD Convention of 1997 would not only be the utilitarian one of putting the multinationals of the rich countries on the same level in their business relations, not to mention predators, with the economies of poor countries, but also that, to some extent idealistic, of promoting the human development of these countries so far hindered, if not even impossible, by the pathology of the phenomena of corruption that are endemic in backward societies. The main objective of the present study will therefore be to verify, through the normative analysis and the study of the application practice, the truth or appearance of these potential novelty factors with specific reference to their impact on the concrete implementation of the regulatory regime in exam and with an eye of regarding the Italian experience.

La Convenzione OCSE del 1997 contro la corruzione di pubblici ufficiali stranieri nelle transazioni commerciali internazionali non è un semplice accordo internazionale alla stregua della moltitudine di strumenti pattizi conclusi ogni anno nell’ambito della comunità internazionale, ma è l’atto di fondazione di un nuovo settore del diritto internazionale pattizio diretto alla lotta contro la corruzione internazionale praticata dalle multinazionali per ottenere indebiti vantaggi economici nelle loro relazioni con i Paesi in via di sviluppo. La scelta di dedicare il presente contributo allo studio della Convenzione OCSE del 1997 non è stato peraltro determinata da una questione meramente cronologica, ma anche e soprattutto dal fatto che la suddetta Convenzione si presenta come uno strumento normativo d’avanguardia sia per il suo contenuto materiale, che riflette il principio guida dell’equivalenza funzionale, sia per il meccanismo di monitoraggio continuo della sua applicazione negli Stati parti fondato sulla pratica della peer review nell’ambito di un organismo specifico, il Gruppo di lavoro sulla corruzione dell’OCSE. A questi aspetti innovativi che attengono alla materia, alla filosofia normativa e alla procedura di controllo dell’applicazione dello strumento giuridico in esame, si aggiunge un altro elemento forse decisivo per comprenderne la rilevanza nell’attuale comunità internazionale e nel suo diritto: la finalità della Convenzione OCSE del 1997 non sarebbe soltanto quella utilitaristica di mettere sullo stesso piano le multinazionali dei paesi ricchi nei loro rapporti affaristici, per non dire predatori, con le economie dei Paesi poveri, ma anche quella, per un certo verso idealistica, di promuovere lo sviluppo umano di questi Paesi finora ostacolato, se non reso addirittura impossibile, dalla patologia dei fenomeni di corruzione che hanno natura endemica nelle società arretrate. L’obiettivo principale del presente studio sarà quindi quello di verificare, attraverso l’analisi normativa e lo studio della prassi applicativa, la verità o l’apparenza di questi potenziali fattori di novità con specifico riferimento al loro impatto sulla concreta implementazione del regime normativo in esame e con un occhio di riguardo all’esperienza italiana.

La Convenzione OCSE del 1997 contro la corruzione di pubblici ufficiali stranieri: strumento dal quale dipendono le sorti progressive dell'umanità o meccanismo intelligente di livellamento della concorrenza liberista? / Cadin, Raffaele. - (2019), pp. 11-44.

La Convenzione OCSE del 1997 contro la corruzione di pubblici ufficiali stranieri: strumento dal quale dipendono le sorti progressive dell'umanità o meccanismo intelligente di livellamento della concorrenza liberista?

Raffaele Cadin
2019

Abstract

The 1997 OECD Convention against the bribery of foreign public officials in international commercial transactions is not a simple international agreement on a par with the multitude of traty instruments concluded every year within the international community, but it is the act of founding a new sector. of international treaty law aimed at combating international corruption practiced by multinationals to obtain undue economic advantages in their relations with developing countries. The choice to dedicate this contribution to the study of the 1997 OECD Convention was not, however, determined by a merely chronological factor, but also and above all by the fact that the aforementioned Convention appears as an avant-garde normative instrument both for its material content , which reflects the guiding principle of functional equivalence, both due to the continuous monitoring mechanism of its application in the States Parties based on the practice of peer review within a specific body, the OECD Corruption Working Group. To these innovative aspects pertaining to the subject, to the regulatory philosophy and to the procedure for monitoring the application of the legal instrument in question, another element is added, perhaps decisive in order to understand its relevance in the current international community and in its right: the purpose of the The OECD Convention of 1997 would not only be the utilitarian one of putting the multinationals of the rich countries on the same level in their business relations, not to mention predators, with the economies of poor countries, but also that, to some extent idealistic, of promoting the human development of these countries so far hindered, if not even impossible, by the pathology of the phenomena of corruption that are endemic in backward societies. The main objective of the present study will therefore be to verify, through the normative analysis and the study of the application practice, the truth or appearance of these potential novelty factors with specific reference to their impact on the concrete implementation of the regulatory regime in exam and with an eye of regarding the Italian experience.
2019
Prevenzione e contrasto alla corruzione. Elementi di ricostruzione storica e di analisi giuridica.
9788872331583
La Convenzione OCSE del 1997 contro la corruzione di pubblici ufficiali stranieri nelle transazioni commerciali internazionali non è un semplice accordo internazionale alla stregua della moltitudine di strumenti pattizi conclusi ogni anno nell’ambito della comunità internazionale, ma è l’atto di fondazione di un nuovo settore del diritto internazionale pattizio diretto alla lotta contro la corruzione internazionale praticata dalle multinazionali per ottenere indebiti vantaggi economici nelle loro relazioni con i Paesi in via di sviluppo. La scelta di dedicare il presente contributo allo studio della Convenzione OCSE del 1997 non è stato peraltro determinata da una questione meramente cronologica, ma anche e soprattutto dal fatto che la suddetta Convenzione si presenta come uno strumento normativo d’avanguardia sia per il suo contenuto materiale, che riflette il principio guida dell’equivalenza funzionale, sia per il meccanismo di monitoraggio continuo della sua applicazione negli Stati parti fondato sulla pratica della peer review nell’ambito di un organismo specifico, il Gruppo di lavoro sulla corruzione dell’OCSE. A questi aspetti innovativi che attengono alla materia, alla filosofia normativa e alla procedura di controllo dell’applicazione dello strumento giuridico in esame, si aggiunge un altro elemento forse decisivo per comprenderne la rilevanza nell’attuale comunità internazionale e nel suo diritto: la finalità della Convenzione OCSE del 1997 non sarebbe soltanto quella utilitaristica di mettere sullo stesso piano le multinazionali dei paesi ricchi nei loro rapporti affaristici, per non dire predatori, con le economie dei Paesi poveri, ma anche quella, per un certo verso idealistica, di promuovere lo sviluppo umano di questi Paesi finora ostacolato, se non reso addirittura impossibile, dalla patologia dei fenomeni di corruzione che hanno natura endemica nelle società arretrate. L’obiettivo principale del presente studio sarà quindi quello di verificare, attraverso l’analisi normativa e lo studio della prassi applicativa, la verità o l’apparenza di questi potenziali fattori di novità con specifico riferimento al loro impatto sulla concreta implementazione del regime normativo in esame e con un occhio di riguardo all’esperienza italiana.
corruzione; ocse; paesi in via di sviluppo; gruppo di lavoro sulla corruzione; equivalenza funzionale
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
La Convenzione OCSE del 1997 contro la corruzione di pubblici ufficiali stranieri: strumento dal quale dipendono le sorti progressive dell'umanità o meccanismo intelligente di livellamento della concorrenza liberista? / Cadin, Raffaele. - (2019), pp. 11-44.
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