La storiografia italiana si è sempre mostrata piuttosto reticente ad affrontare i problemi relativi alla storia della ricezione culturale dei media. Questa è certamente una delle cause della mancata esistenza di una storia culturale della televisione che incroci l’ottica istituzionale dell’emittente con quella “dal basso” del ricevente. Questo paper è un primo tentativo di proporre una possibile pista di ricerca, al fine di analizzare la presenza dei consumi televisivi nelle culture popolari dell’Italia degli anni cinquanta e sessanta. A partire proprio dagli albori della diffusione nazionale del nuovo mezzo televisivo, sembra infatti possibile ricondurre i punti di vista sociologico e antropologico, che hanno a loro modo sviscerato l’argomento attraverso una letteratura critica di notevole interesse, nell’ambito della storia sociale della cultura, in un approccio apertamente interdisciplinare. Analizzare il tempo libero e i consumi culturali delle working classes italiane – intese in senso britanicco come lavoratrici e popolari, quindi non necessariamente operaie – può infatti dirci molto circa la storia delle identità di un gruppo sociale così altamente sfaccettato e multiforme.
Visioni popolari. I consumi televisivi nelle rubriche dei lettori di «Vie Nuove» e «Famiglia Cristiana» / Garofalo, Damiano. - (2014).
Visioni popolari. I consumi televisivi nelle rubriche dei lettori di «Vie Nuove» e «Famiglia Cristiana»
Damiano Garofalo
2014
Abstract
La storiografia italiana si è sempre mostrata piuttosto reticente ad affrontare i problemi relativi alla storia della ricezione culturale dei media. Questa è certamente una delle cause della mancata esistenza di una storia culturale della televisione che incroci l’ottica istituzionale dell’emittente con quella “dal basso” del ricevente. Questo paper è un primo tentativo di proporre una possibile pista di ricerca, al fine di analizzare la presenza dei consumi televisivi nelle culture popolari dell’Italia degli anni cinquanta e sessanta. A partire proprio dagli albori della diffusione nazionale del nuovo mezzo televisivo, sembra infatti possibile ricondurre i punti di vista sociologico e antropologico, che hanno a loro modo sviscerato l’argomento attraverso una letteratura critica di notevole interesse, nell’ambito della storia sociale della cultura, in un approccio apertamente interdisciplinare. Analizzare il tempo libero e i consumi culturali delle working classes italiane – intese in senso britanicco come lavoratrici e popolari, quindi non necessariamente operaie – può infatti dirci molto circa la storia delle identità di un gruppo sociale così altamente sfaccettato e multiforme.File | Dimensione | Formato | |
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