Fino al 2006 non avevo avuto molte occasioni di confrontarmi con Bruno Benci, se non per la consegna del timbro professionale qualche anno prima o per brevi dialoghi post-convegno. L’occasione si è presentata – in seguito al nostro rapporto diretto per l’organizzazione della rivista – per un workshop organizzato dall’Ordine degli Architetti per la città di Capolona, in cui ero stato invitato come tutor. L’importanza dell’evento era subito evidente, sia per gli architetti invitati (Breschi, Mendini, Purini/Thermes) sia per l’intento di instaurare una consuetudine nella fase di programmazione e trasformazione urbanistica, individuando un nuovo processo per “saggiare le potenzialità di questi strumenti nell’ambito dei progetti di trasformazione urbana, verificare la risposta dei cittadini, individuare limiti e correttivi”.
Un progetto comune per la città / Iacomoni, A. - (2011), pp. 8-9.
Un progetto comune per la città
Iacomoni A
2011
Abstract
Fino al 2006 non avevo avuto molte occasioni di confrontarmi con Bruno Benci, se non per la consegna del timbro professionale qualche anno prima o per brevi dialoghi post-convegno. L’occasione si è presentata – in seguito al nostro rapporto diretto per l’organizzazione della rivista – per un workshop organizzato dall’Ordine degli Architetti per la città di Capolona, in cui ero stato invitato come tutor. L’importanza dell’evento era subito evidente, sia per gli architetti invitati (Breschi, Mendini, Purini/Thermes) sia per l’intento di instaurare una consuetudine nella fase di programmazione e trasformazione urbanistica, individuando un nuovo processo per “saggiare le potenzialità di questi strumenti nell’ambito dei progetti di trasformazione urbana, verificare la risposta dei cittadini, individuare limiti e correttivi”.File | Dimensione | Formato | |
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