Sulla Roma d’inizio Settecento, al tempo delle lotte per il trono di Spagna che portarono, pur in un territorio neutrale come quello romano, alla formazione di fazioni “gallispane” o di “genio cesareo”, incombeva la proibizione di Clemente XI d’allestire spettacoli teatrali a causa del terremoto del 14 gennaio 1703.1 In questo clima di minimalismo imposto, nobili, cardinali e dignitari delle nazioni europee si adattarono al divieto, promuovendo durante la stagione estiva allestimenti serali di piccole e grandi dimensioni dentro e fuori le loro residenze. Il contributo raccoglie e analizza quegli spettacoli prodotti con sfarzo che ebbero la denominazione di “serenate”: un tipo di serenata lontano dai rituali del genere aulico, con il quale aveva in comune solo il senso dell’omaggio da rivolgere a qualcuno, trasferito però agli strati più elevati della società. Diventando un’occasione urbana, la serenata finì con l’ampliare, per certi versi, la nozione convenzionale di dramma musicale. La mutazione riguardò aspetti formali, ma soprattutto sociali e antropologici, alterando le modalità di fruizione e smuovendo, almeno in parte, i confini tra classi.
Il teatro della festa nella Roma di Clemente XI / Caputo, Simone. - (2017), pp. 139-164.
Il teatro della festa nella Roma di Clemente XI
Simone Caputo
2017
Abstract
Sulla Roma d’inizio Settecento, al tempo delle lotte per il trono di Spagna che portarono, pur in un territorio neutrale come quello romano, alla formazione di fazioni “gallispane” o di “genio cesareo”, incombeva la proibizione di Clemente XI d’allestire spettacoli teatrali a causa del terremoto del 14 gennaio 1703.1 In questo clima di minimalismo imposto, nobili, cardinali e dignitari delle nazioni europee si adattarono al divieto, promuovendo durante la stagione estiva allestimenti serali di piccole e grandi dimensioni dentro e fuori le loro residenze. Il contributo raccoglie e analizza quegli spettacoli prodotti con sfarzo che ebbero la denominazione di “serenate”: un tipo di serenata lontano dai rituali del genere aulico, con il quale aveva in comune solo il senso dell’omaggio da rivolgere a qualcuno, trasferito però agli strati più elevati della società. Diventando un’occasione urbana, la serenata finì con l’ampliare, per certi versi, la nozione convenzionale di dramma musicale. La mutazione riguardò aspetti formali, ma soprattutto sociali e antropologici, alterando le modalità di fruizione e smuovendo, almeno in parte, i confini tra classi.File | Dimensione | Formato | |
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