L’opera intende tracciare il percorso delle prime grammatiche sanscrite stampate in Europa, composte dal frate carmelitano di origini austriaco-croate Paolino da San Bartolomeo, missionario in Malabar dal 1776 al 1789: Sidharùbam seu grammatica Samscrdamica (Roma, 1790) e Vyàcarana seu locupletissima Samscrdamicae linguae institutio (Roma, 1804). Articolandosi su tre capitoli di orientamento storico, letterario, e linguistico-filologico rispettivamente, il presente lavoro lumeggia in particolare le fonti grammaticali indiane, testimoni del fermento culturale del contesto tamiḻ tra X e XII secolo, le quali, sotto l’impulso del cosiddetto buddhismo cōḻa, dall’India del sud si sono diffuse a Ceylon, in Tibet, e in Nepal. Inoltre, è ricostruito l’insegnamento tradizionale del sanscrito in India, e l’opera di mediazione e “traduzione” dei missionari. È infine delineata la storia degli studi sanscriti in Europa, promossi dall’Asiatic Society di Calcutta, e promulgati dai centri dell’orientalismo ottocentesco in Francia, Germania, e Inghilterra. Ne risulta un’idea del sanscrito come lingua “fluida” che, trascorrendo da un contesto vernacolare all’altro, può essere adattata a diversi ambiti politici, religiosi, letterari.
Passaggio in Europa. Paolino da San Bartolomeo grammatico del sanscrito / Mastrangelo, Carmela. - (2018).
Passaggio in Europa. Paolino da San Bartolomeo grammatico del sanscrito
Mastrangelo, Carmela
2018
Abstract
L’opera intende tracciare il percorso delle prime grammatiche sanscrite stampate in Europa, composte dal frate carmelitano di origini austriaco-croate Paolino da San Bartolomeo, missionario in Malabar dal 1776 al 1789: Sidharùbam seu grammatica Samscrdamica (Roma, 1790) e Vyàcarana seu locupletissima Samscrdamicae linguae institutio (Roma, 1804). Articolandosi su tre capitoli di orientamento storico, letterario, e linguistico-filologico rispettivamente, il presente lavoro lumeggia in particolare le fonti grammaticali indiane, testimoni del fermento culturale del contesto tamiḻ tra X e XII secolo, le quali, sotto l’impulso del cosiddetto buddhismo cōḻa, dall’India del sud si sono diffuse a Ceylon, in Tibet, e in Nepal. Inoltre, è ricostruito l’insegnamento tradizionale del sanscrito in India, e l’opera di mediazione e “traduzione” dei missionari. È infine delineata la storia degli studi sanscriti in Europa, promossi dall’Asiatic Society di Calcutta, e promulgati dai centri dell’orientalismo ottocentesco in Francia, Germania, e Inghilterra. Ne risulta un’idea del sanscrito come lingua “fluida” che, trascorrendo da un contesto vernacolare all’altro, può essere adattata a diversi ambiti politici, religiosi, letterari.File | Dimensione | Formato | |
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