Secondo alcuni studi, le crisi economiche avrebbero un impatto positivo sulla salute degli individui e delle popolazioni. I dati italiani raccontano una storia ben diversa. Se la Grande Depressione non ha prodotto significative modificazioni dell’andamento positivo della mortalità di quegli anni, la Grande Recessione è stata accompagnata da un sensibile riduzione dei ritmi di diminuzione che si sperimentavano fino a quel momento. Responsabili di questo andamento sono state le malattie del sistema circolatorio (la prima causa di morte in Italia) e, tra queste, soprattutto le malattie cosiddette “minori” (malattie ipertensive, malattie delle arterie e delle vene, cardiopatie diverse dalle ischemiche, ecc.). Per le classi di età adulte, tuttavia, anche le grandi patologie del sistema circolatorio, cardiopatie ischemiche e malattie cerebrovascolari, hanno sperimentato un forte rallentamento in coincidenza con l’avvio della crisi, fino ad arrestare la riduzione del rischio di morte. I suicidi e gli incidenti del traffico hanno reagito alla crisi nella direzione attesa: aumentando i primi e riducendosi i secondi, sebbene per questi ultimi l’andamento favorevole fosse iniziato ancor prima che la crisi facesse sentire i suoi effetti. Anche la salute mostra negli anni recenti un andamento meno favorevole di quanto ci si poteva attendere considerata l’evoluzione degli ultimi decenni. In più, la tendenza a ridurre il ricorso alla prevenzione e alle cure è un ulteriore elemento di preoccupazione per la pesante ipoteca che pone sulla evoluzione futura, soprattutto per i gruppi di popolazione più fragili e meno protetti.
Impatto delle grandi crisi economiche su salute e mortalità: il caso italiano / Egidi, Viviana; Demuru, Elena. - (2018), pp. 57-82.
Impatto delle grandi crisi economiche su salute e mortalità: il caso italiano
Viviana Egidi
;Elena Demuru
2018
Abstract
Secondo alcuni studi, le crisi economiche avrebbero un impatto positivo sulla salute degli individui e delle popolazioni. I dati italiani raccontano una storia ben diversa. Se la Grande Depressione non ha prodotto significative modificazioni dell’andamento positivo della mortalità di quegli anni, la Grande Recessione è stata accompagnata da un sensibile riduzione dei ritmi di diminuzione che si sperimentavano fino a quel momento. Responsabili di questo andamento sono state le malattie del sistema circolatorio (la prima causa di morte in Italia) e, tra queste, soprattutto le malattie cosiddette “minori” (malattie ipertensive, malattie delle arterie e delle vene, cardiopatie diverse dalle ischemiche, ecc.). Per le classi di età adulte, tuttavia, anche le grandi patologie del sistema circolatorio, cardiopatie ischemiche e malattie cerebrovascolari, hanno sperimentato un forte rallentamento in coincidenza con l’avvio della crisi, fino ad arrestare la riduzione del rischio di morte. I suicidi e gli incidenti del traffico hanno reagito alla crisi nella direzione attesa: aumentando i primi e riducendosi i secondi, sebbene per questi ultimi l’andamento favorevole fosse iniziato ancor prima che la crisi facesse sentire i suoi effetti. Anche la salute mostra negli anni recenti un andamento meno favorevole di quanto ci si poteva attendere considerata l’evoluzione degli ultimi decenni. In più, la tendenza a ridurre il ricorso alla prevenzione e alle cure è un ulteriore elemento di preoccupazione per la pesante ipoteca che pone sulla evoluzione futura, soprattutto per i gruppi di popolazione più fragili e meno protetti.File | Dimensione | Formato | |
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