Il tema della formazione del capitale umano e del ruolo della scuola come presidio culturale e centro di aggregazione per la comunità è cru- ciale in tutte le strategie d’area della Strategia nazionale per le aree in- terne (Snai), in quanto il cambiamento e il rilancio delle aree interne passa necessariamente per la spinta propulsiva dei giovani che devono essere adeguatamente attrezzati con competenze di cittadinanza e di innovazione (come indicato nell’obiettivo 4 dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile). Il raggiungimento degli obiettivi di politiche di sviluppo locale defi- nibili come «placed-based»1 ovvero «a misura» delle specificità dei ter- ritori, necessita della sperimentazione di una metodologia di progetta- zione e costruzione di interventi che sia il risultato della concertazione e co-progettazione di tutti gli stakeholders coinvolti nello sviluppo lo- cale, dalle amministrazioni locali (regioni, comuni ecc.) a quelle centrali (ministeri) fino ai cittadini, ai giovani, agli anziani, alle associazioni di categoria, alle cooperative e a tutte le parti sociali operanti sui territori. In questa prospettiva, gli approcci di «positive thinking»2 possono essere particolarmente adatti ad amplificare le capacità degli attori locali di favorire interventi innovativi di sviluppo delle proprie risorse, a partire dalle «buone pratiche» già esistenti sui territori.

Scuola, comunità, innovazione sociale / LO PRESTI, Veronica; Luisi, Daniela; Napoli, Silvia. - (2018), pp. 417-434.

Scuola, comunità, innovazione sociale

Veronica Lo Presti;
2018

Abstract

Il tema della formazione del capitale umano e del ruolo della scuola come presidio culturale e centro di aggregazione per la comunità è cru- ciale in tutte le strategie d’area della Strategia nazionale per le aree in- terne (Snai), in quanto il cambiamento e il rilancio delle aree interne passa necessariamente per la spinta propulsiva dei giovani che devono essere adeguatamente attrezzati con competenze di cittadinanza e di innovazione (come indicato nell’obiettivo 4 dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile). Il raggiungimento degli obiettivi di politiche di sviluppo locale defi- nibili come «placed-based»1 ovvero «a misura» delle specificità dei ter- ritori, necessita della sperimentazione di una metodologia di progetta- zione e costruzione di interventi che sia il risultato della concertazione e co-progettazione di tutti gli stakeholders coinvolti nello sviluppo lo- cale, dalle amministrazioni locali (regioni, comuni ecc.) a quelle centrali (ministeri) fino ai cittadini, ai giovani, agli anziani, alle associazioni di categoria, alle cooperative e a tutte le parti sociali operanti sui territori. In questa prospettiva, gli approcci di «positive thinking»2 possono essere particolarmente adatti ad amplificare le capacità degli attori locali di favorire interventi innovativi di sviluppo delle proprie risorse, a partire dalle «buone pratiche» già esistenti sui territori.
2018
Riabitare l'Italia. Le aree interne tra abbandoni e riconquiste
9788868438494
Positive thinking, aree interne, capitale umano
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Scuola, comunità, innovazione sociale / LO PRESTI, Veronica; Luisi, Daniela; Napoli, Silvia. - (2018), pp. 417-434.
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