Nell’era della digitalizzazione, la progettazione partecipata richiede strumenti e metodologie innovative per il governo dei processi che mutano l’approccio al progetto. La formazione delle figure professionali diventa un nodo strategico rilevante, in cui il design collaborativo e l’affiancamento a stakeholder sempre più consapevoli dell’importanza della governance di tutte le fasi del processo edilizio, consente di gestire adeguatamente gli esiti progettuali alla luce di una valutazione critica dei bisogni umani e delle condizioni ambientali, socio-economiche e culturali della realtà contemporanea. Il coinvolgimento di stakeholder e l’approccio bottom up/ top down delineano scenari in cui la cooperazione tra i vari attori chiamati a far parte dell’iter decisionale crea dinamiche collaborative in un’ottica esigenziale/prestazionale sviluppate in seguito, secondo linee guida d’indirizzo sulla base delle relazioni tra il progetto resiliente e le diverse categorie di norme cogenti. Nuove figure professionali educate alla resilienza e alla partecipazione coopereranno assieme al progettista, il soggetto in grado di far sintesi e facilitare lo svolgimento delle azioni. In un’ottica di miglioramento degli spazi della città per aumentare il loro grado di resilienza, i processi decisionali che stanno a monte delle azioni progettuali devono quindi sempre tener conto delle esigenze della comunità a cui queste sono rivolte, coinvolgendo in maniera attiva la popolazione in tali processi, con la volontà di stimolare e rafforzare la coesione sociale e il senso di appartenenza ai luoghi (riappropriazione di luoghi sottoutilizzati o abbandonati), coniugando ad esse le competenze tecniche di figure professionali debitamente formate e capaci di sintetizzare, controllare e gestire la complessità di questi processi, ampliando così la profondità e la diversità della conoscenza.
LA NUOVA FIGURA DEL “PROGETTISTA ABILITATORE” / Block, Marina; Danzi, Gianluca; Rauccio, Carmen. - (2018), pp. 323-331.
LA NUOVA FIGURA DEL “PROGETTISTA ABILITATORE”
Gianluca DanziMembro del Collaboration Group
;
2018
Abstract
Nell’era della digitalizzazione, la progettazione partecipata richiede strumenti e metodologie innovative per il governo dei processi che mutano l’approccio al progetto. La formazione delle figure professionali diventa un nodo strategico rilevante, in cui il design collaborativo e l’affiancamento a stakeholder sempre più consapevoli dell’importanza della governance di tutte le fasi del processo edilizio, consente di gestire adeguatamente gli esiti progettuali alla luce di una valutazione critica dei bisogni umani e delle condizioni ambientali, socio-economiche e culturali della realtà contemporanea. Il coinvolgimento di stakeholder e l’approccio bottom up/ top down delineano scenari in cui la cooperazione tra i vari attori chiamati a far parte dell’iter decisionale crea dinamiche collaborative in un’ottica esigenziale/prestazionale sviluppate in seguito, secondo linee guida d’indirizzo sulla base delle relazioni tra il progetto resiliente e le diverse categorie di norme cogenti. Nuove figure professionali educate alla resilienza e alla partecipazione coopereranno assieme al progettista, il soggetto in grado di far sintesi e facilitare lo svolgimento delle azioni. In un’ottica di miglioramento degli spazi della città per aumentare il loro grado di resilienza, i processi decisionali che stanno a monte delle azioni progettuali devono quindi sempre tener conto delle esigenze della comunità a cui queste sono rivolte, coinvolgendo in maniera attiva la popolazione in tali processi, con la volontà di stimolare e rafforzare la coesione sociale e il senso di appartenenza ai luoghi (riappropriazione di luoghi sottoutilizzati o abbandonati), coniugando ad esse le competenze tecniche di figure professionali debitamente formate e capaci di sintetizzare, controllare e gestire la complessità di questi processi, ampliando così la profondità e la diversità della conoscenza.File | Dimensione | Formato | |
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