Partendo dal romanzo di Matilde Serao, "La conquista di Roma", pubblicato nel 1885, il saggio ricostruisce le modalità con cui la narrativa italiana prodotta in età contemporanea coniuga la memoria del passato con la sopravvivenza archeologica dell’antico, interrogandosi sul valore che la menzione delle vestigia storiche riveste agli occhi del narratore e, presumibilmente, del pubblico al quale si rivolge. Si susseguono così un’analisi del "Piacere" di D’Annunzio, del "Fu Mattia Pascal" di Pirandello, non senza ricordare la posizione espressa da un poeta come Ungaretti in "Interpretazione di Roma", del 1954, per chiudere con il più recente romanzo noir, "Un giorno perfetto" (2005) di Melania Mazzucco. Utilizzando le categorie critiche dell’antropologo della surmodernità Marc Augé, l’analisi finisce così con il dar conto delle forme con cui la rappresentazione della città storica si trasforma nell’immagine di un moderno non luogo, spazio abitato da identità sospese, in cui il nuovo minaccia e sommerge l’antico.

Archeologia e letteratura. Senso dell’antico nella narrazione italiana contemporanea / Storini, M. C.. - (2018), pp. 11-22. [10.13133/978-88-9377-089-7].

Archeologia e letteratura. Senso dell’antico nella narrazione italiana contemporanea

M. C. Storini
2018

Abstract

Partendo dal romanzo di Matilde Serao, "La conquista di Roma", pubblicato nel 1885, il saggio ricostruisce le modalità con cui la narrativa italiana prodotta in età contemporanea coniuga la memoria del passato con la sopravvivenza archeologica dell’antico, interrogandosi sul valore che la menzione delle vestigia storiche riveste agli occhi del narratore e, presumibilmente, del pubblico al quale si rivolge. Si susseguono così un’analisi del "Piacere" di D’Annunzio, del "Fu Mattia Pascal" di Pirandello, non senza ricordare la posizione espressa da un poeta come Ungaretti in "Interpretazione di Roma", del 1954, per chiudere con il più recente romanzo noir, "Un giorno perfetto" (2005) di Melania Mazzucco. Utilizzando le categorie critiche dell’antropologo della surmodernità Marc Augé, l’analisi finisce così con il dar conto delle forme con cui la rappresentazione della città storica si trasforma nell’immagine di un moderno non luogo, spazio abitato da identità sospese, in cui il nuovo minaccia e sommerge l’antico.
2018
Antico e contemporaneo. Sguardi, prospettive, riflessioni interdisciplinari alla fine della modernità
978-88-9377-089-7
letteratura italiana contemporanea; Matilde Serao; Gabriele D'Annunzio; Luigi Pirandello; Giuseppe Ungaretti; Melania G. Mazzucco; rappresentazione dello spazio e letteratura; Roma, rappresentazione spazi urbani
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Archeologia e letteratura. Senso dell’antico nella narrazione italiana contemporanea / Storini, M. C.. - (2018), pp. 11-22. [10.13133/978-88-9377-089-7].
File allegati a questo prodotto
File Dimensione Formato  
Storini_Frontespizio_Archeologia-e-letteratura_2018.pdf

accesso aperto

Tipologia: Altro materiale allegato
Licenza: Creative commons
Dimensione 283.1 kB
Formato Adobe PDF
283.1 kB Adobe PDF
Storini_Archeologia-e-letteratura_2018.pdf

accesso aperto

Tipologia: Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza: Creative commons
Dimensione 257.51 kB
Formato Adobe PDF
257.51 kB Adobe PDF

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1247294
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact