Il volume propone un affondo sui rapporti, non sempre lineari, che Goldoni intrattiene con sostenitori e sodali durante i primi anni al San Luca (1753-1755). A una lettura attenta, il partito dei "goldonisti", oltre a raggruppare personaggi molto diversi, appare percorso da perplessità che sono state finora poco evidenziate dagli studi e che gettano nuova luce sull'operato e sulle dichiarazioni dell'autore. In quest'ottica, tre densi capitoli affrontano alcuni casi significativi: il primo rilegge gli interventi filogoldoniani di Pietro Verri, per poi soffermarsi sulla dedica del Festino, rivista in base alle coeve polemiche che Verri intrattiene con Chiari e in base a una disamina a tutto tondo della commedia; il secondo si sofferma invece sulle Lettere sopra la nuova commedia, un libello del 1755 quasi sconosciuto alla critica, che attinge alla drammaturgia di Goldoni e di Chiari per fornire un vademecum utile a giudicare il teatro; il terzo riflette infine in modo nuovo sui libelli di Sciugliaga e sulla commedia allegorica Le nozze involontarie, evidenziandone le riserve verso le acquisizioni del teatro goldoniano di quegli anni.
Goldoni e i suoi sostenitori / Tavazzi, Valeria Giulia Adriana. - (2018), pp. 1-187.
Goldoni e i suoi sostenitori
Tavazzi, Valeria Giulia Adriana
2018
Abstract
Il volume propone un affondo sui rapporti, non sempre lineari, che Goldoni intrattiene con sostenitori e sodali durante i primi anni al San Luca (1753-1755). A una lettura attenta, il partito dei "goldonisti", oltre a raggruppare personaggi molto diversi, appare percorso da perplessità che sono state finora poco evidenziate dagli studi e che gettano nuova luce sull'operato e sulle dichiarazioni dell'autore. In quest'ottica, tre densi capitoli affrontano alcuni casi significativi: il primo rilegge gli interventi filogoldoniani di Pietro Verri, per poi soffermarsi sulla dedica del Festino, rivista in base alle coeve polemiche che Verri intrattiene con Chiari e in base a una disamina a tutto tondo della commedia; il secondo si sofferma invece sulle Lettere sopra la nuova commedia, un libello del 1755 quasi sconosciuto alla critica, che attinge alla drammaturgia di Goldoni e di Chiari per fornire un vademecum utile a giudicare il teatro; il terzo riflette infine in modo nuovo sui libelli di Sciugliaga e sulla commedia allegorica Le nozze involontarie, evidenziandone le riserve verso le acquisizioni del teatro goldoniano di quegli anni.File | Dimensione | Formato | |
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