Questo lavoro di ricerca indaga il funzionamento della prassi scrittoria a quattro o più mani con le sue implicazioni teorico-letterarie e il ruolo assunto dall’autore, ad essa connesso. A fondamento di tale analisi risulta di grande importanza il problema del ruolo assunto dall’autore all’interno del panorama critico e letterario della letteratura europea. In realtà, però, per quanto numerosi siano gli studi sulla teoria della morte autoriale, e sul superamento stesso della figura dell’autore, sinora non è emerso un preciso tentativo di dare una definizione appropriata di scrittura a quattro mani, all’interno della quale il mutamento della ‘figura-autore’ appare maggiormente evidente. Già Calvino sosteneva, infatti, che “più l’opera tende alla moltiplicazione dei possibili più si allontana da quell’unicum che è il self di chi scrive […] magari fosse possibile un’opera concepita al di fuori del self, un’opera che ci permettesse d’uscire dalla prospettiva limitata d’un io individuale […]”, ma, anch’egli si ferma alle soglie della scrittura a quattro mani. In questa linea di ricerca è stato possibile rinvenire nella scrittura a quattro mani la “creolizzazione” dell’autore, seguendo la teoria di É. Glissant secondo il quale “il mondo si creolizza”. La scrittura a quattro mani è, in conclusione, l’ambito in cui l’autore diviene bifronte e co-creatore: l’interesse della critica letteraria non si focalizza più sull’opera in se stessa o sulle sue caratteristiche costituenti, ma sul rapporto comunicativo e generativo tra i suoi autori.
La scrittura a quattro mani / Medaglia, Francesca. - (2014).
La scrittura a quattro mani
Francesca Medaglia
2014
Abstract
Questo lavoro di ricerca indaga il funzionamento della prassi scrittoria a quattro o più mani con le sue implicazioni teorico-letterarie e il ruolo assunto dall’autore, ad essa connesso. A fondamento di tale analisi risulta di grande importanza il problema del ruolo assunto dall’autore all’interno del panorama critico e letterario della letteratura europea. In realtà, però, per quanto numerosi siano gli studi sulla teoria della morte autoriale, e sul superamento stesso della figura dell’autore, sinora non è emerso un preciso tentativo di dare una definizione appropriata di scrittura a quattro mani, all’interno della quale il mutamento della ‘figura-autore’ appare maggiormente evidente. Già Calvino sosteneva, infatti, che “più l’opera tende alla moltiplicazione dei possibili più si allontana da quell’unicum che è il self di chi scrive […] magari fosse possibile un’opera concepita al di fuori del self, un’opera che ci permettesse d’uscire dalla prospettiva limitata d’un io individuale […]”, ma, anch’egli si ferma alle soglie della scrittura a quattro mani. In questa linea di ricerca è stato possibile rinvenire nella scrittura a quattro mani la “creolizzazione” dell’autore, seguendo la teoria di É. Glissant secondo il quale “il mondo si creolizza”. La scrittura a quattro mani è, in conclusione, l’ambito in cui l’autore diviene bifronte e co-creatore: l’interesse della critica letteraria non si focalizza più sull’opera in se stessa o sulle sue caratteristiche costituenti, ma sul rapporto comunicativo e generativo tra i suoi autori.File | Dimensione | Formato | |
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