Ciò che colpisce le chiese medievali della Tuscia è l'altissimo numero di colonne reimpiegate sia all'interno delle navate sia nelle cripte. Spesso sono proprio le colonne a conservarsi nella posizione originaria nonostante gli edifici in cui sono messe in opera abbiano subito modifiche e trasformazioni. Il contributo si occupa della spoliazione dei monumenti antichi e del reimpiego delle colonne; le modalità del reimpiego delle colonne; il valore che tali elementi conservano anche in epoca post-antica.
La cripta di S. Francesco a Vetralla Reimpiego e fruizione degli spazi / Esposito, Daniela; PENSABENE PEREZ, Patrizio. - (2018), pp. 91-120.
La cripta di S. Francesco a Vetralla Reimpiego e fruizione degli spazi
Daniela Esposito;Patrizio Pensabene
2018
Abstract
Ciò che colpisce le chiese medievali della Tuscia è l'altissimo numero di colonne reimpiegate sia all'interno delle navate sia nelle cripte. Spesso sono proprio le colonne a conservarsi nella posizione originaria nonostante gli edifici in cui sono messe in opera abbiano subito modifiche e trasformazioni. Il contributo si occupa della spoliazione dei monumenti antichi e del reimpiego delle colonne; le modalità del reimpiego delle colonne; il valore che tali elementi conservano anche in epoca post-antica.File | Dimensione | Formato | |
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