Le scienze sociali e, in particolare, la sociologia politica hanno fra i propri oggetti di studio la dimensione sociale nel politico, la dimensione politica nel sociale. L’irrompere nella ricerca di nuove categorie, o l’emergere di nuovi significati, o nuovi usi di categorie esistenti segnalano che nel mondo reale di questi rapporti, qualcosa sta accadendo e rischiamo di non capirlo senza aggiornare gli strumenti concettuali. Il concetto di depoliticizzazione è un importante esempio di tale irruzione. Nel lavoro si indagano tre questioni principali: i) l’utilità euristica di tale categoria; ii) gli oggetti di studio che possono essere meglio analizzati attraverso il concetto di depoliticizzazione; iii) le sfide interpretative poste da tale concetto e delle possibili agende di ricerca. Rispetto al primo punto emerge che la depoliticizzazione è una chiave analitica utile perché consente di analizzare, da un punto di vista specifico, le trasformazioni delle relazioni tra i diversi attori (politici, sociali ed economici) che agiscono per la tematizzazione delle questioni di rilevanza collettiva, per l’individuazione di soluzioni possibili e la loro legittimazione. Il principale oggetto di studio che può essere indagato attraverso tale strumento concettuale riguarda, quindi, le tensioni e ricomposizioni tra idee e interessi nella de-costruzione e ridefinizione delle relazioni e delle gerarchie sociali e che quindi dispiega tutto il suo potenziale euristico quando viene adoperata per interpretare fenomeni storicamente collocati nella ristrutturazione dei processi di accumulazione del capitale e delle relative forme di political economy. Le principali sfide interpretative, con le relative agende di ricerca, sono infine individuate nell’analisi delle oscillazioni lungo dei continuum di depoliticizzazione e politicizzazione che può essere controllata analizzando le agende di governo e i loro rapporti con le dinamiche dei sistemi politici, dell’economia e della società. L’anti-politica e l’avvento dei populisti al governo in vari paesi forniscono un caso di studio di grande interesse. Un secondo oggetto di analisi e verifica è invece costituito dall’attivazione di attori economici e/o sociali che provano a sviluppare pratiche di azione per rispondere a problemi di rilevanza collettiva, senza ricorrere all’intervento di autorità pubbliche.
De-politicizzazione / D'Albergo, Ernesto; Moini, Giulio. - (2018), pp. 27-33.
De-politicizzazione
d'Albergo ErnestoCo-primo
Writing – Original Draft Preparation
;Moini GiulioCo-primo
Writing – Original Draft Preparation
2018
Abstract
Le scienze sociali e, in particolare, la sociologia politica hanno fra i propri oggetti di studio la dimensione sociale nel politico, la dimensione politica nel sociale. L’irrompere nella ricerca di nuove categorie, o l’emergere di nuovi significati, o nuovi usi di categorie esistenti segnalano che nel mondo reale di questi rapporti, qualcosa sta accadendo e rischiamo di non capirlo senza aggiornare gli strumenti concettuali. Il concetto di depoliticizzazione è un importante esempio di tale irruzione. Nel lavoro si indagano tre questioni principali: i) l’utilità euristica di tale categoria; ii) gli oggetti di studio che possono essere meglio analizzati attraverso il concetto di depoliticizzazione; iii) le sfide interpretative poste da tale concetto e delle possibili agende di ricerca. Rispetto al primo punto emerge che la depoliticizzazione è una chiave analitica utile perché consente di analizzare, da un punto di vista specifico, le trasformazioni delle relazioni tra i diversi attori (politici, sociali ed economici) che agiscono per la tematizzazione delle questioni di rilevanza collettiva, per l’individuazione di soluzioni possibili e la loro legittimazione. Il principale oggetto di studio che può essere indagato attraverso tale strumento concettuale riguarda, quindi, le tensioni e ricomposizioni tra idee e interessi nella de-costruzione e ridefinizione delle relazioni e delle gerarchie sociali e che quindi dispiega tutto il suo potenziale euristico quando viene adoperata per interpretare fenomeni storicamente collocati nella ristrutturazione dei processi di accumulazione del capitale e delle relative forme di political economy. Le principali sfide interpretative, con le relative agende di ricerca, sono infine individuate nell’analisi delle oscillazioni lungo dei continuum di depoliticizzazione e politicizzazione che può essere controllata analizzando le agende di governo e i loro rapporti con le dinamiche dei sistemi politici, dell’economia e della società. L’anti-politica e l’avvento dei populisti al governo in vari paesi forniscono un caso di studio di grande interesse. Un secondo oggetto di analisi e verifica è invece costituito dall’attivazione di attori economici e/o sociali che provano a sviluppare pratiche di azione per rispondere a problemi di rilevanza collettiva, senza ricorrere all’intervento di autorità pubbliche.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
d'Albergo Moini 2018.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
1.32 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.32 MB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.