Giovanni Santi, nella sua Cronaca Rimata, descrive uno dei personaggi più influenti e meno conosciuti della Urbino del Quattrocento: Ottaviano Ubaldini della Carda (1423-1498). Appassionato di materie umanistiche e con uno spiccato interesse per l’astrologia, egli fu protettore emerito di artisti e fratello del duca Federico (anche se per anni la loro parentela è stata oggetto di dibattito). È possibile che il Santi abbia conosciuto Ottaviano durante la decorazione degli appartamenti dell'Ubaldini, al piano terra del Palazzo Ducale, dove il Santi fu impegnato nella decorazione del celebre "Tempietto delle Muse". Difatti, le pareti che fasciano il perimetro del tempietto sono attualmente intonacate di bianco e celano due tamponature, che sembrano tuttavia es- sere precedenti all’allestimento degli ambienti: una posta sulla parete sinistra che avrebbe dovuto collegare i due sacelli, l’altra che avrebbe permesso di collegare il tempietto con l’appartamento dell’Ubaldini, confermando la connessione tra i due.

Ottaviano Ubaldini della Carda / Bertuzzi, Alessandra. - (2018).

Ottaviano Ubaldini della Carda

Alessandra Bertuzzi
2018

Abstract

Giovanni Santi, nella sua Cronaca Rimata, descrive uno dei personaggi più influenti e meno conosciuti della Urbino del Quattrocento: Ottaviano Ubaldini della Carda (1423-1498). Appassionato di materie umanistiche e con uno spiccato interesse per l’astrologia, egli fu protettore emerito di artisti e fratello del duca Federico (anche se per anni la loro parentela è stata oggetto di dibattito). È possibile che il Santi abbia conosciuto Ottaviano durante la decorazione degli appartamenti dell'Ubaldini, al piano terra del Palazzo Ducale, dove il Santi fu impegnato nella decorazione del celebre "Tempietto delle Muse". Difatti, le pareti che fasciano il perimetro del tempietto sono attualmente intonacate di bianco e celano due tamponature, che sembrano tuttavia es- sere precedenti all’allestimento degli ambienti: una posta sulla parete sinistra che avrebbe dovuto collegare i due sacelli, l’altra che avrebbe permesso di collegare il tempietto con l’appartamento dell’Ubaldini, confermando la connessione tra i due.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1223829
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