La pubblicazione contiene un’analisi approfondita del "Padmāvat", celebre poema narrativo in lingua avadhi composto dal poeta sufi indiano Malik Muhammad “Jayasi” nella prima metà del XVI secolo. Essa fa seguito alla traduzione integrale del poema da me compiuta negli anni scorsi, sulla base di una completa revisione delle maggiori edizioni critiche, e ai numerosi articoli da me successivamente pubblicati in Italia e nel mondo. La presente monografia riprende molti dei temi già sviluppati negli studi precedenti: il capitolo 1 inquadra il poema all’interno delle tradizioni narrative pre-moderne dell’India del nord, descrivendo da un lato le origini della storia su cui si basa l’opera di Jayasi, e dall’altro i rifacimenti e le fortune del poema stesso sino alle versioni cinematografiche contemporanee. Il capitolo 2 propone un’analisi delle due principali protagoniste femminili della narrazione, Padmavati e Nag’mati, istituendo un parallelo fra i loro personaggi e i valori rappresentati dagli ideali di yoga (ascesi) e bhoga (vita nel mondo) di cui il poema nel suo insieme rappresenta un’illustrazione critica assai dettagliata. Il capitolo 3 descrive con ricchezza di riferimenti storici e letterari lo sviluppo della cultura dell’Avadh, regione dalla forte identità locale, all’interno della quale i poeti sufi esercitarono un ruolo di primo piano. In questo quadro, viene evidenziato un elemento che caratterizza le principali opere poetiche in lingua avadhi, e che sinora non è mai stato messo in luce da alcuno studio sull’argomento – vale a dire, l’orientamento in favore di una positiva presenza nel mondo, e dunque l’elaborazione di un’etica per la vita quotidiana, che accomuna i maggiori poeti di lingua avadhi anche al di là del rispettivo orientamento religioso.
Nel mondo e nella vita. Etica, poesia e amore nel Padmāvat di Jāyasī / Milanetti, Giorgio. - (2018), pp. 1-160.
Nel mondo e nella vita. Etica, poesia e amore nel Padmāvat di Jāyasī
Milanetti Giorgio
2018
Abstract
La pubblicazione contiene un’analisi approfondita del "Padmāvat", celebre poema narrativo in lingua avadhi composto dal poeta sufi indiano Malik Muhammad “Jayasi” nella prima metà del XVI secolo. Essa fa seguito alla traduzione integrale del poema da me compiuta negli anni scorsi, sulla base di una completa revisione delle maggiori edizioni critiche, e ai numerosi articoli da me successivamente pubblicati in Italia e nel mondo. La presente monografia riprende molti dei temi già sviluppati negli studi precedenti: il capitolo 1 inquadra il poema all’interno delle tradizioni narrative pre-moderne dell’India del nord, descrivendo da un lato le origini della storia su cui si basa l’opera di Jayasi, e dall’altro i rifacimenti e le fortune del poema stesso sino alle versioni cinematografiche contemporanee. Il capitolo 2 propone un’analisi delle due principali protagoniste femminili della narrazione, Padmavati e Nag’mati, istituendo un parallelo fra i loro personaggi e i valori rappresentati dagli ideali di yoga (ascesi) e bhoga (vita nel mondo) di cui il poema nel suo insieme rappresenta un’illustrazione critica assai dettagliata. Il capitolo 3 descrive con ricchezza di riferimenti storici e letterari lo sviluppo della cultura dell’Avadh, regione dalla forte identità locale, all’interno della quale i poeti sufi esercitarono un ruolo di primo piano. In questo quadro, viene evidenziato un elemento che caratterizza le principali opere poetiche in lingua avadhi, e che sinora non è mai stato messo in luce da alcuno studio sull’argomento – vale a dire, l’orientamento in favore di una positiva presenza nel mondo, e dunque l’elaborazione di un’etica per la vita quotidiana, che accomuna i maggiori poeti di lingua avadhi anche al di là del rispettivo orientamento religioso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.