Iniziamo questo capitolo portando chi legge nel vivo dell’argomento proponendo una vignetta clinica su cui riflettere. Una ragazza, che chiameremo Fabiana, arriva in consultazione rivolgendo allo psicologo una domanda sulla propria sessualità. Fin dall’adolescenza ricorda una certa attrazione fisica per le ragazze. Provava anche attrazione verso i ragazzi, ma quella per le ragazze era vissuta, usando le sue parole, “come diversa”. I dubbi sulla sessualità si sono fatti man mano più intrusivi, fino a diventare “assillanti”. Ora, al secondo anno di università, sente la necessità di avere dei chiarimenti e ha deciso di rivolgersi al servizio di Counseling universitario. “In definitiva vorrei sapere, una volta per tutte,” – chiede allo psicologo – “se sono lesbica. Oppure se non lo sono”. Aggiunge che le è capitato di avere “il timore di essere addirittura trans”, vista la sua predilezione per un taglio di capelli piuttosto mascolino e il suo modo di vestirsi “poco femminile”. Il giovane psicologo si sente in difficoltà. Da una parte avverte “l’urgenza” che la ragazza gli comunica nella speranza di avere una risposta “definitiva”. Dall’altra non si sente a proprio agio con le tematiche portate dalla ragazza, non avendo mai avuto occasione di rifletterci in senso clinico. Quale sarà la risposta più appropriata che potrà dare questo psicologo a questa ragazza? E dovrà darne una? In questo capitolo ci proponiamo di offrire degli spunti di riflessione, oltre che delle conoscenze di base su argomenti riguardanti problemi e domande portate da persone lesbiche, gay, bisessuali e/o transgender (LGBT).
Il counseling e la psicoterapia con persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) / Lingiardi, V.; Nardelli, N.. - (2019), pp. 255-269.
Il counseling e la psicoterapia con persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT)
Lingiardi, V.
Primo
Writing – Original Draft Preparation
;Nardelli, N.Secondo
Writing – Original Draft Preparation
2019
Abstract
Iniziamo questo capitolo portando chi legge nel vivo dell’argomento proponendo una vignetta clinica su cui riflettere. Una ragazza, che chiameremo Fabiana, arriva in consultazione rivolgendo allo psicologo una domanda sulla propria sessualità. Fin dall’adolescenza ricorda una certa attrazione fisica per le ragazze. Provava anche attrazione verso i ragazzi, ma quella per le ragazze era vissuta, usando le sue parole, “come diversa”. I dubbi sulla sessualità si sono fatti man mano più intrusivi, fino a diventare “assillanti”. Ora, al secondo anno di università, sente la necessità di avere dei chiarimenti e ha deciso di rivolgersi al servizio di Counseling universitario. “In definitiva vorrei sapere, una volta per tutte,” – chiede allo psicologo – “se sono lesbica. Oppure se non lo sono”. Aggiunge che le è capitato di avere “il timore di essere addirittura trans”, vista la sua predilezione per un taglio di capelli piuttosto mascolino e il suo modo di vestirsi “poco femminile”. Il giovane psicologo si sente in difficoltà. Da una parte avverte “l’urgenza” che la ragazza gli comunica nella speranza di avere una risposta “definitiva”. Dall’altra non si sente a proprio agio con le tematiche portate dalla ragazza, non avendo mai avuto occasione di rifletterci in senso clinico. Quale sarà la risposta più appropriata che potrà dare questo psicologo a questa ragazza? E dovrà darne una? In questo capitolo ci proponiamo di offrire degli spunti di riflessione, oltre che delle conoscenze di base su argomenti riguardanti problemi e domande portate da persone lesbiche, gay, bisessuali e/o transgender (LGBT).File | Dimensione | Formato | |
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