Come più volte ho avuto modo di affermare, penso che i centri storici e più in generale le città storiche siano i punti di forza per la costruzione di un futuro condiviso e sostenibile. Una straordinaria risorsa da curare, valorizzare, rilanciare e non semplicemente un problema da risolvere. Soprattutto in Italia. Lo sono le grandi città, poche e non così grandi, lo sono le cento città medie che orientativamente corrispondono ai capoluoghi di provincia - centonove in tutto - che, con poche eccezioni, sono centri di grande rilevanza sul piano della qualità fisico-materiale, della sedimentazione dei caratteri simbolici, monumentali e storico-testimoniali, del deposito culturale, della capacità di produrre, attrarre e aggregare, risorse e idee. Lo sono infine i piccoli centri che disegnano reti capillari pervasive e costituiscono presidi basilari di territori talvolta difficili e marginali. Sono città o parti di esse dotate di un potenziale altissimo, oggi sottostimato, che in un orizzonte di decrescita, opportunamente ripensate, riorganizzate e attrezzate, possono offrire concrete opportunità per un abitare che possa mettere di nuovo al centro la qualità della vita, la misura e la dignità della persona. Progettarne la conservazione, la trasformazione, il riuso, finalizzando le azioni a un coinvolgimento attivo nelle dinamiche della vita contemporanea, è la sfida che abbiamo di fronte per i prossimi anni.
Ripartire dal centro storico. Dalla difesa al progetto / Toppetti, Fabrizio. - (2018), pp. 43-47. - DIAP PRINT.
Ripartire dal centro storico. Dalla difesa al progetto
Fabrizio Toppetti
2018
Abstract
Come più volte ho avuto modo di affermare, penso che i centri storici e più in generale le città storiche siano i punti di forza per la costruzione di un futuro condiviso e sostenibile. Una straordinaria risorsa da curare, valorizzare, rilanciare e non semplicemente un problema da risolvere. Soprattutto in Italia. Lo sono le grandi città, poche e non così grandi, lo sono le cento città medie che orientativamente corrispondono ai capoluoghi di provincia - centonove in tutto - che, con poche eccezioni, sono centri di grande rilevanza sul piano della qualità fisico-materiale, della sedimentazione dei caratteri simbolici, monumentali e storico-testimoniali, del deposito culturale, della capacità di produrre, attrarre e aggregare, risorse e idee. Lo sono infine i piccoli centri che disegnano reti capillari pervasive e costituiscono presidi basilari di territori talvolta difficili e marginali. Sono città o parti di esse dotate di un potenziale altissimo, oggi sottostimato, che in un orizzonte di decrescita, opportunamente ripensate, riorganizzate e attrezzate, possono offrire concrete opportunità per un abitare che possa mettere di nuovo al centro la qualità della vita, la misura e la dignità della persona. Progettarne la conservazione, la trasformazione, il riuso, finalizzando le azioni a un coinvolgimento attivo nelle dinamiche della vita contemporanea, è la sfida che abbiamo di fronte per i prossimi anni.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Toppetti_Ripartire-centro storico_2018.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
1.6 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.6 MB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.