The many seismic events that have shaken Italy, particularly in the central and southern regions, have often provided the opportunity to redesign whole cities in their urban fabric and to introduce rules and solutions to improve the safety of buildings. These disastrous earthquakes underlined the numerous problems existing in the construction features, built without any anti-seismic measures, also involving the quick evacuation of the towns impeded by narrow and tortuous roads, typical of medieval urban design. The numerous commissions appointed to visit the places affected by the earthquakes to draw up descriptive reports on the damages suffered by the buildings and to organize the reconstruction, identified the constructive solutions that had better withstood the earth tremors and highlighted the problems to be solved regarding the urban layout. These reports became the basic tool to establish the construction rules and provisions aimed at regulating the construction in high risk earthquake areas. Among the others, very interesting were the reconstructions following the earthquakes that in 1783, 1905 and 1908 devastated the South of Italy.

I numerosi eventi sismici che hanno colpito l’Italia e in particolare il territorio centro meridionale, hanno costituito, spesso, l’occasione di riprogettare intere città nel loro tessuto urbano e di introdurre, regole e soluzioni finalizzati a rendere gli edifici più sicuri. I disastrosi terremoti che si verificavano, infatti, evidenziavano le diverse problematiche esistenti sia in relazione alle modalità costruttive degli organismi edilizi, che venivano edificati senza presidi antisismici, sia alla possibilità di una rapida evacuazione delle città, ostacolata dalle strade strette e tortuose caratteristiche degli impianti medioevali. Le commissioni incaricate di recarsi nei luoghi interessati dal sisma per redigere relazioni descrittive dei danni subiti dagli edifici e per organizzare la ricostruzione, hanno portato ad individuare quale tipo di soluzione costruttiva avesse resistito meglio alle scosse telluriche e a livello urbano le problematiche da risolvere. Queste relazioni divennero lo strumento fondamentale per definire regole costruttive e prescrizioni tese a disciplinare la costruzione nelle aree a più alto rischio sismico. Tra le altre, molto interessanti furono le ricostruzioni successive ai terremoti che nel 178,1905 e 1908 devastarono il Sud d’Italia.

Nuove città nel meridione d’Italia dopo i terremoti del XVIII e del XX secolo / Pugnaletto, Marina; Paolini, Cesira. - (2018), pp. 431-438.

Nuove città nel meridione d’Italia dopo i terremoti del XVIII e del XX secolo

Pugnaletto Marina
;
Paolini Cesira
2018

Abstract

The many seismic events that have shaken Italy, particularly in the central and southern regions, have often provided the opportunity to redesign whole cities in their urban fabric and to introduce rules and solutions to improve the safety of buildings. These disastrous earthquakes underlined the numerous problems existing in the construction features, built without any anti-seismic measures, also involving the quick evacuation of the towns impeded by narrow and tortuous roads, typical of medieval urban design. The numerous commissions appointed to visit the places affected by the earthquakes to draw up descriptive reports on the damages suffered by the buildings and to organize the reconstruction, identified the constructive solutions that had better withstood the earth tremors and highlighted the problems to be solved regarding the urban layout. These reports became the basic tool to establish the construction rules and provisions aimed at regulating the construction in high risk earthquake areas. Among the others, very interesting were the reconstructions following the earthquakes that in 1783, 1905 and 1908 devastated the South of Italy.
2018
La Città Altra. Storia e immagine della diversità urbana: luoghi e paesaggi dei privilegi e del benessere, dell’isolamento, del disagio, della multiculturalità
978-88-99930-03-5
I numerosi eventi sismici che hanno colpito l’Italia e in particolare il territorio centro meridionale, hanno costituito, spesso, l’occasione di riprogettare intere città nel loro tessuto urbano e di introdurre, regole e soluzioni finalizzati a rendere gli edifici più sicuri. I disastrosi terremoti che si verificavano, infatti, evidenziavano le diverse problematiche esistenti sia in relazione alle modalità costruttive degli organismi edilizi, che venivano edificati senza presidi antisismici, sia alla possibilità di una rapida evacuazione delle città, ostacolata dalle strade strette e tortuose caratteristiche degli impianti medioevali. Le commissioni incaricate di recarsi nei luoghi interessati dal sisma per redigere relazioni descrittive dei danni subiti dagli edifici e per organizzare la ricostruzione, hanno portato ad individuare quale tipo di soluzione costruttiva avesse resistito meglio alle scosse telluriche e a livello urbano le problematiche da risolvere. Queste relazioni divennero lo strumento fondamentale per definire regole costruttive e prescrizioni tese a disciplinare la costruzione nelle aree a più alto rischio sismico. Tra le altre, molto interessanti furono le ricostruzioni successive ai terremoti che nel 178,1905 e 1908 devastarono il Sud d’Italia.
terremoti; ricostruzione; città di fondazione
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Nuove città nel meridione d’Italia dopo i terremoti del XVIII e del XX secolo / Pugnaletto, Marina; Paolini, Cesira. - (2018), pp. 431-438.
File allegati a questo prodotto
File Dimensione Formato  
Paolini_Nuove-città_2018.pdf

accesso aperto

Note: http://www.iconografiacittaeuropea.unina.it/ocs/index.php/CIRICE2018/LCA_2018
Tipologia: Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza: Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione 1.45 MB
Formato Adobe PDF
1.45 MB Adobe PDF

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1210097
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact