Il saggio analizza il contributo di Merton Insiders and Outsiders: A Chapter on the Sociology of Science (Merton, 1972; tr.it.,1986) in cui Merton approfondisce uno dei tratti ricorrenti della rappresentazione sociale dello straniero che fa riferimento all’ oggettività, già al centro dell’analisi di Simmel, Park, Schutz. Egli sviluppa questo concetto all’interno di una riflessione di ampio respiro teorico in cui esso assume valenze epistemologiche e di sociologia della conoscenza. Tale allargamento di prospettiva risente non solo della riflessione interna alla Sociologia dello straniero ma anche di un confronto più ampio di carattere politico e culturale che assumeva un grande rilievo negli anni in cui il saggio è stato scritto. Merton analizza le teorie della conoscenza che si erano diffuse in particolare negli USA che fondavano l’oggettività della conoscenza scientifica sull’appartenenza o meno ai vari gruppi sociali portatori di diversità etnica, culturale, sessuale che iniziavano ad assumere un ruolo di organizzazione sociale della differenza. Egli approfondisce anzitutto lo scenario in cui la società si andava articolando in gruppi di appartenenza che si orientavano contemporaneamente a fornire nuove forme di solidarietà sulla base dell’identità e dello status ascritto e a ribadire l’orgoglio dell’appartenenza a gruppi e collettività «lungamente ritenute socialmente inferiori, stigmatizzate o variamente vilipese nel sistema sociale» (ivi, pp. 212-213). La soluzione della contrapposizione deterministica tra insiders e outsider come detentori della conoscenza "oggettiva" della realtà sociale, viene per Merton offerta dalla Sociologia dello straniero, in particolare sulla scorta delle riflessioni di Simmel (Merton, 1972; tr.it., 1986, pp. 238-239). Merton attribuisce a Simmel il merito di aver individuato, nella sua rappresentazione dello straniero, che il ruolo ambivalente da esso assunto nella società (vicinanza e lontananza, presenza e provvisorietà, coinvolgimento e distacco) consente allo straniero di volgere uno sguardo sulla realtà sociale non vincolato e caratterizzato dai vantaggi della presenza e dell’assenza nello spazio sociale. Ciò vuol dire che lo straniero è sufficientemente vicino al gruppo per osservarlo e coglierne le sue caratteristiche, e sufficientemente distante per non essere condizionato dalla sua autorappresentazione e quindi in grado di rilevare eventuali contraddizioni, discrasie, incongruenze. Soltanto quando il passaggio all’interazione e al confronto tra le contrapposte prospettive epistemologiche è compiuto, è possibile che si posi sulla realtà sociale lo sguardo congiunto, complementare, forse contraddittorio, di insiders e outsiders in modo da svelare aspetti che sono nascosti gli uni agli altri, recuperando una prospettiva complessiva del mondo sociale e, contemporaneamente, forme di conoscenza più rispettose della natura umana.
Straniero ed epistemologia. R.K. Merton / Cipollini, Roberta. - STAMPA. - (2018), pp. 333-339.
Straniero ed epistemologia. R.K. Merton
Roberta CipolliniPrimo
Conceptualization
2018
Abstract
Il saggio analizza il contributo di Merton Insiders and Outsiders: A Chapter on the Sociology of Science (Merton, 1972; tr.it.,1986) in cui Merton approfondisce uno dei tratti ricorrenti della rappresentazione sociale dello straniero che fa riferimento all’ oggettività, già al centro dell’analisi di Simmel, Park, Schutz. Egli sviluppa questo concetto all’interno di una riflessione di ampio respiro teorico in cui esso assume valenze epistemologiche e di sociologia della conoscenza. Tale allargamento di prospettiva risente non solo della riflessione interna alla Sociologia dello straniero ma anche di un confronto più ampio di carattere politico e culturale che assumeva un grande rilievo negli anni in cui il saggio è stato scritto. Merton analizza le teorie della conoscenza che si erano diffuse in particolare negli USA che fondavano l’oggettività della conoscenza scientifica sull’appartenenza o meno ai vari gruppi sociali portatori di diversità etnica, culturale, sessuale che iniziavano ad assumere un ruolo di organizzazione sociale della differenza. Egli approfondisce anzitutto lo scenario in cui la società si andava articolando in gruppi di appartenenza che si orientavano contemporaneamente a fornire nuove forme di solidarietà sulla base dell’identità e dello status ascritto e a ribadire l’orgoglio dell’appartenenza a gruppi e collettività «lungamente ritenute socialmente inferiori, stigmatizzate o variamente vilipese nel sistema sociale» (ivi, pp. 212-213). La soluzione della contrapposizione deterministica tra insiders e outsider come detentori della conoscenza "oggettiva" della realtà sociale, viene per Merton offerta dalla Sociologia dello straniero, in particolare sulla scorta delle riflessioni di Simmel (Merton, 1972; tr.it., 1986, pp. 238-239). Merton attribuisce a Simmel il merito di aver individuato, nella sua rappresentazione dello straniero, che il ruolo ambivalente da esso assunto nella società (vicinanza e lontananza, presenza e provvisorietà, coinvolgimento e distacco) consente allo straniero di volgere uno sguardo sulla realtà sociale non vincolato e caratterizzato dai vantaggi della presenza e dell’assenza nello spazio sociale. Ciò vuol dire che lo straniero è sufficientemente vicino al gruppo per osservarlo e coglierne le sue caratteristiche, e sufficientemente distante per non essere condizionato dalla sua autorappresentazione e quindi in grado di rilevare eventuali contraddizioni, discrasie, incongruenze. Soltanto quando il passaggio all’interazione e al confronto tra le contrapposte prospettive epistemologiche è compiuto, è possibile che si posi sulla realtà sociale lo sguardo congiunto, complementare, forse contraddittorio, di insiders e outsiders in modo da svelare aspetti che sono nascosti gli uni agli altri, recuperando una prospettiva complessiva del mondo sociale e, contemporaneamente, forme di conoscenza più rispettose della natura umana.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Cipollini_Straniero-e-epistemologia_2018.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
1.25 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.25 MB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.