Viene preso in esame il libro di Maurizio Calvesi, “La Melencolia di Albrecht Dürer”, Torino, Einaudi, 1993 come esempio metodologico della cosiddetta “Scuola Romana di Storia dell'Arte” rappresentata da Calvesi con i suoi studi di iconologia. Il libro non ebbe molto successo perchè metteva in luce come la precedente interpretazione dei padri storici della Iconologia Klibansky, Panofsky e Saxl basata sulla teoria medioevale degli umori, fosse insufficiente a spiegare la celebre incisione "Melencolia I" di Dürer (1514). Inoltre Calvesi aveva preso polemicamente le distanze dal purovisibilismo di Roberto Longhi con l'articolo "Buona sera Maestro" apparso in “Marcatrè” del 1966. Con questi due esempi si dimostra come Maurizio Calvesi sia sempre andato "controcorrente" creando una nuova metodologia che ancora oggi deve essere apprezzata in tutta la sua carica innovativa superando le “censure” più o meno esplicite della vecchia scuola di Storia dell’Arte.
Calvesi e Jung: psicologia e alchimia nella Storia dell’Arte da Dürer al Polifilo / Colonna, Stefano. - (2017), pp. 87-94.
Calvesi e Jung: psicologia e alchimia nella Storia dell’Arte da Dürer al Polifilo
colonna stefanoPrimo
Writing – Original Draft Preparation
2017
Abstract
Viene preso in esame il libro di Maurizio Calvesi, “La Melencolia di Albrecht Dürer”, Torino, Einaudi, 1993 come esempio metodologico della cosiddetta “Scuola Romana di Storia dell'Arte” rappresentata da Calvesi con i suoi studi di iconologia. Il libro non ebbe molto successo perchè metteva in luce come la precedente interpretazione dei padri storici della Iconologia Klibansky, Panofsky e Saxl basata sulla teoria medioevale degli umori, fosse insufficiente a spiegare la celebre incisione "Melencolia I" di Dürer (1514). Inoltre Calvesi aveva preso polemicamente le distanze dal purovisibilismo di Roberto Longhi con l'articolo "Buona sera Maestro" apparso in “Marcatrè” del 1966. Con questi due esempi si dimostra come Maurizio Calvesi sia sempre andato "controcorrente" creando una nuova metodologia che ancora oggi deve essere apprezzata in tutta la sua carica innovativa superando le “censure” più o meno esplicite della vecchia scuola di Storia dell’Arte.File | Dimensione | Formato | |
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