La tesi affronta il tema della riqualificazione della sede universitaria della Sapienza a via Salaria, Roma, prefiggendosi un miglioramento fruitivo-funzionale, conservativo-architettonico ed energetico-ambientale. Nonostante i pregi architettonici e aggregativi offerti da un’articolata tipologia a corte primo-novecentesca infatti, dal quadro esigenziale espresso dall’utenza emergono problematiche di inaccessibilità, assenza di spazi di studio o ricreazione, discomfort termo-igrometrico estivo e inflessibilità ed obsolescenza degli spazi interni e aperti. Nel progetto la riqualificazione architettonica e ambientale si fondono nell’ottimizzazione funzionale e nella ricerca di nuovi spazi comuni all’interno di dispositivi bioclimatici e spazi aperti vivibili, mediante la riconversione del piano ipogeo e la chiusura di spazi aperti in disuso: un atrio bioclimatico ospita la nuova sala lettura, l’ingresso all’articolato edificio diventa un dinamico atrio a doppia altezza, il piano ipogeo ospita una caffetteria, e due patii esterni assieme alla corte centrale offrono nuove funzioni e pieno comfort termo-igrometrico. Infine gli interventi migliorativi minimizzano l’impronta ecologica dell’edificio agendo sulla trasmittanza dell’involucro opaco e trasparente e sulla massimizzazione della captazione di luce naturale, e introducendo l'uso integrato di verde tecnologico, dispositivi di ventilazione passivi e un impianto di generazione di energia elettrica e ACS da fonte solare e geotermica.

"L'informalità degli spazi come risorsa. Sede universitaria via Salaria" / Tucci, F.; Fiore, C.. - (2018), pp. 302-303.

"L'informalità degli spazi come risorsa. Sede universitaria via Salaria"

Tucci F.
Primo
;
Fiore C.
Secondo
2018

Abstract

La tesi affronta il tema della riqualificazione della sede universitaria della Sapienza a via Salaria, Roma, prefiggendosi un miglioramento fruitivo-funzionale, conservativo-architettonico ed energetico-ambientale. Nonostante i pregi architettonici e aggregativi offerti da un’articolata tipologia a corte primo-novecentesca infatti, dal quadro esigenziale espresso dall’utenza emergono problematiche di inaccessibilità, assenza di spazi di studio o ricreazione, discomfort termo-igrometrico estivo e inflessibilità ed obsolescenza degli spazi interni e aperti. Nel progetto la riqualificazione architettonica e ambientale si fondono nell’ottimizzazione funzionale e nella ricerca di nuovi spazi comuni all’interno di dispositivi bioclimatici e spazi aperti vivibili, mediante la riconversione del piano ipogeo e la chiusura di spazi aperti in disuso: un atrio bioclimatico ospita la nuova sala lettura, l’ingresso all’articolato edificio diventa un dinamico atrio a doppia altezza, il piano ipogeo ospita una caffetteria, e due patii esterni assieme alla corte centrale offrono nuove funzioni e pieno comfort termo-igrometrico. Infine gli interventi migliorativi minimizzano l’impronta ecologica dell’edificio agendo sulla trasmittanza dell’involucro opaco e trasparente e sulla massimizzazione della captazione di luce naturale, e introducendo l'uso integrato di verde tecnologico, dispositivi di ventilazione passivi e un impianto di generazione di energia elettrica e ACS da fonte solare e geotermica.
2018
2015 | 2018 Annuario. Corso di Laurea in Architettura a Ciclo Unico
9788896434512
Rigenerazione ambientale, Progettazione tecnologica, Architettura bioclimatica
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
"L'informalità degli spazi come risorsa. Sede universitaria via Salaria" / Tucci, F.; Fiore, C.. - (2018), pp. 302-303.
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