Il presente studio si prefigge di indagare temi e lessico concernenti il sistema identitario iranico veicolato all’interno del terzo libro del Dēnkard. Quest’opera, fra le più ampie e complesse della letteratura pahlavi, presenta un insieme composito di capitoli reso coerente dalle finalità apologetiche che l’autore stesso si propone. Nonostante la centralità di questo testo nella comprensione dello sviluppo dottrinario zoroastriano, manca a tutt’oggi uno studio filologico soddisfacente che permetta allo studioso moderno di carpirne il valore più profondo. Proprio l’analisi testuale è pertanto alla base di questa indagine che si è indirizzata in maniera specifica verso la presenza di quei termini che storicamente sono connessi al senso di appartenenza etnica e culturale propriamente iranici. Al contempo la disamina affronta quei termini attraverso i quali veniva rappresentato e identificato l’“altro”, l’“estraneo”. Il marcato carattere dualista del pensiero zoroastriano, infatti, creò un continuo processo dinamico di coppie antitetiche in cui ogni elemento è eticamente opposto all’altro in un rapporto simmetrico e speculare; ciò rende complementari i due termini della coppia antitetica e nel lavoro di interpretazione la comprensione dell’uno è legata al valore dell’altro.
Appartenenza etnica e percezione del nemico: la difesa dell’iranismo nel terzo libro del Dēnkard. Tesi Dottorato di ricerca in Studi filologici e letterari sul Vicino Oriente antico e l'Iran pre-islamico / Terribili, Gianfilippo. - (2010).
Appartenenza etnica e percezione del nemico: la difesa dell’iranismo nel terzo libro del Dēnkard. Tesi Dottorato di ricerca in Studi filologici e letterari sul Vicino Oriente antico e l'Iran pre-islamico
Gianfilippo Terribili
2010
Abstract
Il presente studio si prefigge di indagare temi e lessico concernenti il sistema identitario iranico veicolato all’interno del terzo libro del Dēnkard. Quest’opera, fra le più ampie e complesse della letteratura pahlavi, presenta un insieme composito di capitoli reso coerente dalle finalità apologetiche che l’autore stesso si propone. Nonostante la centralità di questo testo nella comprensione dello sviluppo dottrinario zoroastriano, manca a tutt’oggi uno studio filologico soddisfacente che permetta allo studioso moderno di carpirne il valore più profondo. Proprio l’analisi testuale è pertanto alla base di questa indagine che si è indirizzata in maniera specifica verso la presenza di quei termini che storicamente sono connessi al senso di appartenenza etnica e culturale propriamente iranici. Al contempo la disamina affronta quei termini attraverso i quali veniva rappresentato e identificato l’“altro”, l’“estraneo”. Il marcato carattere dualista del pensiero zoroastriano, infatti, creò un continuo processo dinamico di coppie antitetiche in cui ogni elemento è eticamente opposto all’altro in un rapporto simmetrico e speculare; ciò rende complementari i due termini della coppia antitetica e nel lavoro di interpretazione la comprensione dell’uno è legata al valore dell’altro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.