Il saggio, compreso in una riflessione a più binari sulle figure degli apostoli Pietro e Paolo nell’età delle riforme religiose, ne indaga le evocazioni e le rappresentazioni romane centrando la sua attenzione sui tracciati che costruiscono l’indissolubile legame tra i due apostoli: un ridisegno ciclico, multiforme e incerto che si rintraccia fin dai primi secoli cristiani nella liturgia e nelle devozioni, nelle Scritture e nella tradizione scritta, epigrafica, archeologica, iconografica. Lo studio qui presentato indaga le sue remote e contraddittorie varianti, e le segue lungo la continua risignificazione che le coinvolge fino alla tarda Controriforma e al sistematico vaglio delle scienze sacre proposto in quell’età per recuperare la fondatezza e il senso delle tradizioni sulla coppia apostolica, e la suprema dignità di Roma. Una testimonianza secondaria ed ‘improbabile’ conservata nell’ipogeo vaticano, detta la pietra di porfido ad limina apostolorum, è qui proposta come figura nodale del composito messaggio (di segno dottrinale-liturgico-pastorale, storicoapologetico, dalle decisive valenze politiche) che i due apostoli emanano da un tempo e da un luogo delle origini verso la Chiesa universale.
La pietra di porfido rosso ad limina apostolorum1 Tracce antiche e decifrazioni moderne della memoria congiunta di Pietro e Paolo / Nanni, S.. - (2018), pp. 335-376.
La pietra di porfido rosso ad limina apostolorum1 Tracce antiche e decifrazioni moderne della memoria congiunta di Pietro e Paolo
s. nanniPrimo
2018
Abstract
Il saggio, compreso in una riflessione a più binari sulle figure degli apostoli Pietro e Paolo nell’età delle riforme religiose, ne indaga le evocazioni e le rappresentazioni romane centrando la sua attenzione sui tracciati che costruiscono l’indissolubile legame tra i due apostoli: un ridisegno ciclico, multiforme e incerto che si rintraccia fin dai primi secoli cristiani nella liturgia e nelle devozioni, nelle Scritture e nella tradizione scritta, epigrafica, archeologica, iconografica. Lo studio qui presentato indaga le sue remote e contraddittorie varianti, e le segue lungo la continua risignificazione che le coinvolge fino alla tarda Controriforma e al sistematico vaglio delle scienze sacre proposto in quell’età per recuperare la fondatezza e il senso delle tradizioni sulla coppia apostolica, e la suprema dignità di Roma. Una testimonianza secondaria ed ‘improbabile’ conservata nell’ipogeo vaticano, detta la pietra di porfido ad limina apostolorum, è qui proposta come figura nodale del composito messaggio (di segno dottrinale-liturgico-pastorale, storicoapologetico, dalle decisive valenze politiche) che i due apostoli emanano da un tempo e da un luogo delle origini verso la Chiesa universale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.