Logica prestazionale e aggiornamento delle classi esigenziali

Le questioni globali di carattere ambientale, economico e sociale, esigono una tempestiva risposta che si sostanzia alla scala locale delle città. La necessità di un ripensamento dei funzionamenti di base caratterizzanti i sistemi biofisici ed antropici, conduce ad un nuovo approccio che deve necessariamente allinearsi con gli obiettivi di sicurezza, qualità urbana, flessibilità e contenimento del consumo di suolo e di risorse naturali, accogliendo al contempo le specificità di un nuovo modo di abitare “liquido”, mutevole e temporaneo. Queste profonde trasformazioni fisiche e culturali necessitano di un’oculata regia, inclusiva e partecipata nei confronti dei cittadini, e parallelamente di un ripensamento in un’ottica sostenibile e resiliente delle modalità con cui le città soddisfano la propria domanda interna, che superi l’approccio consolidato della produzione di massa a favore di un modello compensativo di autogenerazione basato sulla mixitè produttiva, in grado di soddisfare quota parte del fabbisogno locale energetico, idrico, alimentare e industriale. Per offrire strumenti per una più efficace risposta in termini organizzativo-procedurali bisogna perciò elaborare delle strategie resilienti passando inevitabilmente attraverso un’attenta conoscenza delle variabili antropiche ed ambientali con cui i meccanismi della città interagiscono, individuandone in un ragionevole arco temporale il plausibile andamento. In quest’ottica l’apparente imprevisto può essere facilmente ricondotto all’interno di un quadro di prevedibilità e quindi prevenzione. Gli esiti auspicabili di questa operazione dovranno confluire in un apparato di conoscenze in grado di guidare le trasformazioni del territorio, l’innovazione tecnologica, la formazione di figure professionali specializzate, secondo un modello di governance previsionale e inclusivo, che si avvalga di un contributo multidisciplinare in una visione olistica e multiscalare.