L’itinerario documentario e iconografico dedicato ad Arcangelo Corelli a 300 anni dalla morte è tratto dalle diversificate e rare fonti musicali custodite presso l'Archivio di Stato di Roma, a partire dal dettagliato inventario dei beni della regina di Svezia, alla cui corte il violinista operò come primo violino, compositore e, soprattutto direttore e coreografo delle famose «accademie per musica» di palazzo Riario negli anni 1679-1684. Tra i documenti in mostra, molti dei quali inediti, menzioniamo alcune antiche piante dei teatri Tordinona (1694-1695) e Capranica (1713; 1818), quest’ultimo inaugurato proprio dal duo Corelli-Pasquini nel febbraio 1679 con il dramma musicale Dov'è amore è pietà, diverse cronache coeve di eventi musicali e liste di pagamenti degli artisti, attestanti le attività di Corelli a Roma e le sue committenze. Al centro del percorso campeggia il prezioso protocollo notarile contenente il testamento olografo e l’inventario dei beni di Arcangelo Corelli, restaurato di recente, esposto per la prima volta al pubblico. La mostra, a mia cura, è stata allestita nella Sala Alessandrina del complesso borrominiano di S. Ivo alla Sapienza per le celebrazioni corelliane svoltesi il 14 dicembre 2013, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Note d’archivio: percorso iconografico-documentario su luoghi, personaggi e committenze del «Sig.r Arcangelo del violino» negli anni romani, tratto dai fondi dell’Archivio di Stato di Roma / Ceglie, Simonetta. - (2014), pp. 18-41.
Note d’archivio: percorso iconografico-documentario su luoghi, personaggi e committenze del «Sig.r Arcangelo del violino» negli anni romani, tratto dai fondi dell’Archivio di Stato di Roma
simonetta ceglie
2014
Abstract
L’itinerario documentario e iconografico dedicato ad Arcangelo Corelli a 300 anni dalla morte è tratto dalle diversificate e rare fonti musicali custodite presso l'Archivio di Stato di Roma, a partire dal dettagliato inventario dei beni della regina di Svezia, alla cui corte il violinista operò come primo violino, compositore e, soprattutto direttore e coreografo delle famose «accademie per musica» di palazzo Riario negli anni 1679-1684. Tra i documenti in mostra, molti dei quali inediti, menzioniamo alcune antiche piante dei teatri Tordinona (1694-1695) e Capranica (1713; 1818), quest’ultimo inaugurato proprio dal duo Corelli-Pasquini nel febbraio 1679 con il dramma musicale Dov'è amore è pietà, diverse cronache coeve di eventi musicali e liste di pagamenti degli artisti, attestanti le attività di Corelli a Roma e le sue committenze. Al centro del percorso campeggia il prezioso protocollo notarile contenente il testamento olografo e l’inventario dei beni di Arcangelo Corelli, restaurato di recente, esposto per la prima volta al pubblico. La mostra, a mia cura, è stata allestita nella Sala Alessandrina del complesso borrominiano di S. Ivo alla Sapienza per le celebrazioni corelliane svoltesi il 14 dicembre 2013, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.