L’artista Eva Frapiccini fa parte di questa generazione. Anche lei, come chi ha scelto di agire attraverso gli strumenti della cultura e dell’arte nella società, ha posto alla storia le domande necessarie alla costruzione di una coscienza e di una nuova condivisione della memoria. Il progetto ideato dall’artista si intitola Il Pensiero che non diventa Azione avvelena l’Anima e afferma l’esigenza di affrontare questa narrazione da un punto di vista esterno, sì, ma ravvicinato e inedito. È possibile una rappresentazione del rimosso? Da dove iniziare per comunicare questa storia ai giovani, a chi non ha vissuto la guerra di mafia, non ne conosce i protagonisti, ma avverte il bisogno di assumere una posizione nei confronti di tutto questo? La scelta di Frapiccini è stata di ripartire dalle persone, dai nomi, dalle vittime, non in termini commemorativi, ma con un approccio intimo e meticoloso, andando alla ricerca dei documenti scritti a mano, di agende, taccuini, pandette, appunti a margine su giornali consultati da persone come Libero Grassi, Peppino Impastato, Paolo Borsellino, Pio La Torre e tanti altri, che hanno perso la vita a causa della vocazione al proprio lavoro. Solo la costanza nel lavoro, la dedizione alle indagini, la continuità dell’azione può, secondo il titolo stesso del progetto, nutrire l’anima e non avvelenarla. Un progetto artistico come questo, un archivio in fieri che non intende fermarsi a questa prima restituzione, rappresenta un modello di intervento dai tempi lunghi, che vede nell’indagine sul campo e nel laboratorio, l’unico mezzo per coinvolgere chi vive in prima persona questo territorio e per attivare con esso uno scambio virtuoso

EVA FRAPICCINI. Il Pensiero che non diventa Azione avvelena l'Anima / Detheridge, Anna; Meli, GIOVANNA COSTANZA; Riva, Laura; Calabrò, Antonio; Bugatti, Carlo. - (2018).

EVA FRAPICCINI. Il Pensiero che non diventa Azione avvelena l'Anima

Giovanna Costanza Meli;
2018

Abstract

L’artista Eva Frapiccini fa parte di questa generazione. Anche lei, come chi ha scelto di agire attraverso gli strumenti della cultura e dell’arte nella società, ha posto alla storia le domande necessarie alla costruzione di una coscienza e di una nuova condivisione della memoria. Il progetto ideato dall’artista si intitola Il Pensiero che non diventa Azione avvelena l’Anima e afferma l’esigenza di affrontare questa narrazione da un punto di vista esterno, sì, ma ravvicinato e inedito. È possibile una rappresentazione del rimosso? Da dove iniziare per comunicare questa storia ai giovani, a chi non ha vissuto la guerra di mafia, non ne conosce i protagonisti, ma avverte il bisogno di assumere una posizione nei confronti di tutto questo? La scelta di Frapiccini è stata di ripartire dalle persone, dai nomi, dalle vittime, non in termini commemorativi, ma con un approccio intimo e meticoloso, andando alla ricerca dei documenti scritti a mano, di agende, taccuini, pandette, appunti a margine su giornali consultati da persone come Libero Grassi, Peppino Impastato, Paolo Borsellino, Pio La Torre e tanti altri, che hanno perso la vita a causa della vocazione al proprio lavoro. Solo la costanza nel lavoro, la dedizione alle indagini, la continuità dell’azione può, secondo il titolo stesso del progetto, nutrire l’anima e non avvelenarla. Un progetto artistico come questo, un archivio in fieri che non intende fermarsi a questa prima restituzione, rappresenta un modello di intervento dai tempi lunghi, che vede nell’indagine sul campo e nel laboratorio, l’unico mezzo per coinvolgere chi vive in prima persona questo territorio e per attivare con esso uno scambio virtuoso
2018
EVA FRAPICCINI Il Pensiero che non diventa Azione avvelena l'Anima
9788836640188
arte, memoria, fotografia, archivio, mafia, antimafia
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
EVA FRAPICCINI. Il Pensiero che non diventa Azione avvelena l'Anima / Detheridge, Anna; Meli, GIOVANNA COSTANZA; Riva, Laura; Calabrò, Antonio; Bugatti, Carlo. - (2018).
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