In questo capitolo, l'autore tratta in prima istanza tutti quei cambiamenti che riguardano la sessualità. Possiamo oggi trovare un posto alle sessualità o è difficile attualmente costruire delle mappe per questi territori? “Al giorno d’oggi la sessualità sembra essere più dislocata che marginalizzata”. Infatti è la sessualità stessa ad essere oltre che dislocata, “dislocante”, sempre. Questa sua caratteristica la rende capace di spiazzare continuamente l’ovvietà delle visioni condivise nel sociale. L’interrogazione sull’origine dei comportamenti sessuali, l’omosessualità in primis, e anzi il fatto stesso di doversi interrogare sulla sua eziologia, ne fa perciò stesso una patologia che oltretutto viene considerata o solo nella sua componente genetica, o al contrario totalmente relazionale e dipendente dalla dinamica famigliare. Questo meccanismo, secondo l'autore, preclude una visione libera della sessualità i cui confini invece sono più sfumati e fluidi. Sarebbe invece necessario mantenere un’oscillazione tra le varie istanze, una tensione che permetta di “sostare negli spazi”.
Senza mappe per questi territori. Essere cartografi delle sessualità oggi / Lingiardi, Vittorio. - (2018), pp. 19-28.
Senza mappe per questi territori. Essere cartografi delle sessualità oggi
Lingiardi, Vittorio
2018
Abstract
In questo capitolo, l'autore tratta in prima istanza tutti quei cambiamenti che riguardano la sessualità. Possiamo oggi trovare un posto alle sessualità o è difficile attualmente costruire delle mappe per questi territori? “Al giorno d’oggi la sessualità sembra essere più dislocata che marginalizzata”. Infatti è la sessualità stessa ad essere oltre che dislocata, “dislocante”, sempre. Questa sua caratteristica la rende capace di spiazzare continuamente l’ovvietà delle visioni condivise nel sociale. L’interrogazione sull’origine dei comportamenti sessuali, l’omosessualità in primis, e anzi il fatto stesso di doversi interrogare sulla sua eziologia, ne fa perciò stesso una patologia che oltretutto viene considerata o solo nella sua componente genetica, o al contrario totalmente relazionale e dipendente dalla dinamica famigliare. Questo meccanismo, secondo l'autore, preclude una visione libera della sessualità i cui confini invece sono più sfumati e fluidi. Sarebbe invece necessario mantenere un’oscillazione tra le varie istanze, una tensione che permetta di “sostare negli spazi”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.