Parlare di migrazioni sottintende la necessità di contemplare un insieme di aspetti che hanno concorso a rendere questo tema una issue di indiscutibile centralità per i mezzi di comunicazione all'interno del dibattito pubblico: da quello sociale a quello culturale, da quello economico a quello politico (Ambrosini, 2005; Morcellini, 2013). Se, da una parte, l'aumento dei flussi migratori ha obbligato l'ingresso del tema nelle agende politiche, in termini di gestione di diversità all'interno di un contesto sociale (Sayad 2002); dall'altra, è "naturale" la posizione di rilievo dei media nella narrazione di questi fenomeni, in quanto agenti di rappresentazione dell'altro capaci di creare elementi di senso, non solo simbolici (Altheide 2002; Silverstone 2009). Le ricerche nazionali ed internazionali svolte fino ad oggi sul tema hanno evidenziato un elemento caratteristico del sistema informativo, in particolare italiano: il ricorso a frame narrativi basati su precise stereotipizzazioni del fenomeno, riassumibili nell'espressione "la questione migratoria" (Binotto, Bruno, Lai 2016; Haynes, Power, Devereux, Dillane, Carr 2016). In particolare, i frame più utilizzati possono essere riassunti in quello che vuole gli immigrati quale causa/concausa di un acutizzarsi di alcuni social problems, in particolare quello della percezione di insicurezza in chiave socio-economica (CoRiS 2009; Ambrosini 2013): da una lato, la crescente mancanza di lavoro e l'aumento del numero di famiglie italiane in prossimità della soglia di povertà a causa non soltanto della crisi economica, ma anche della presenza di stranieri che "rubano" il lavoro o beneficiano di aiuti statali, "vivendo sulle spalle degli italiani" (Brancato, Ricci, Stolfi 2016; Osservatorio Europeo sulla sicurezza 2017), e, dall'altro, l'incremento del numero di immigrati presenti sul territorio posto in stretta relazione all'aumento della criminalità "comune" (es. furti in appartamento, borseggiatori) e di quella organizzata a livello internazionale (es. attacchi terroristici). Questo studio intende inserirsi nel ricco filone di studi su media e migrazioni seguendo però una delle strade meno battute nel dibattito contemporaneo. La presenza di un tema come quello delle migrazioni all'interno delle arene mediali dei talk show televisivi è un dato oramai costante all'interno dei palinsesti televisivi, data la stretta connessione fra il tema e i fatti di cronaca presenti nell'agenda mediale attuale, tanto da vedere la partecipazione di personaggi pubblici, soprattutto politici, pronti ad esprimere la propria opinione, ma piegandosi ai dettami del cosiddetto genere dell'infotainment, del quale i talk show sono senza dubbio lo spazio più rappresentativo. Obiettivo di questo lavoro è analizzare la narrazione delle migrazioni nei principali programmi televisivi d’approfondimento delle sette reti generaliste italiane, in onda in prima e in seconda serata. Nello specifico lo studio si propone di individuare l’utilizzo, le peculiarità e le modalità narrative dei frame impiegati, al fine di mostrare eventuali elementi di innovazione in un campo di studio che seppur consolidato, ad esclusione di rarissimi casi sia a livello nazionale che internazionale, manca di analisi sul tema attraverso gli elementi propri dell'analisi del contenuto come inchiesta (Losito, 1993) applicati alla struttura conversazionale e narrativa dei talk show televisivi (Pezzini, 1999; Ruggiero, 2014).

La narrazione del fenomeno migratorio nei talk show italiani / Brancato, Giovanni. - ELETTRONICO. - (2017). (Intervento presentato al convegno Convegno Internazionale "I confini del Terrore – Orizzonti – Immaginari – Percorsi Umani" tenutosi a Noto; Italy).

La narrazione del fenomeno migratorio nei talk show italiani

giovanni brancato
2017

Abstract

Parlare di migrazioni sottintende la necessità di contemplare un insieme di aspetti che hanno concorso a rendere questo tema una issue di indiscutibile centralità per i mezzi di comunicazione all'interno del dibattito pubblico: da quello sociale a quello culturale, da quello economico a quello politico (Ambrosini, 2005; Morcellini, 2013). Se, da una parte, l'aumento dei flussi migratori ha obbligato l'ingresso del tema nelle agende politiche, in termini di gestione di diversità all'interno di un contesto sociale (Sayad 2002); dall'altra, è "naturale" la posizione di rilievo dei media nella narrazione di questi fenomeni, in quanto agenti di rappresentazione dell'altro capaci di creare elementi di senso, non solo simbolici (Altheide 2002; Silverstone 2009). Le ricerche nazionali ed internazionali svolte fino ad oggi sul tema hanno evidenziato un elemento caratteristico del sistema informativo, in particolare italiano: il ricorso a frame narrativi basati su precise stereotipizzazioni del fenomeno, riassumibili nell'espressione "la questione migratoria" (Binotto, Bruno, Lai 2016; Haynes, Power, Devereux, Dillane, Carr 2016). In particolare, i frame più utilizzati possono essere riassunti in quello che vuole gli immigrati quale causa/concausa di un acutizzarsi di alcuni social problems, in particolare quello della percezione di insicurezza in chiave socio-economica (CoRiS 2009; Ambrosini 2013): da una lato, la crescente mancanza di lavoro e l'aumento del numero di famiglie italiane in prossimità della soglia di povertà a causa non soltanto della crisi economica, ma anche della presenza di stranieri che "rubano" il lavoro o beneficiano di aiuti statali, "vivendo sulle spalle degli italiani" (Brancato, Ricci, Stolfi 2016; Osservatorio Europeo sulla sicurezza 2017), e, dall'altro, l'incremento del numero di immigrati presenti sul territorio posto in stretta relazione all'aumento della criminalità "comune" (es. furti in appartamento, borseggiatori) e di quella organizzata a livello internazionale (es. attacchi terroristici). Questo studio intende inserirsi nel ricco filone di studi su media e migrazioni seguendo però una delle strade meno battute nel dibattito contemporaneo. La presenza di un tema come quello delle migrazioni all'interno delle arene mediali dei talk show televisivi è un dato oramai costante all'interno dei palinsesti televisivi, data la stretta connessione fra il tema e i fatti di cronaca presenti nell'agenda mediale attuale, tanto da vedere la partecipazione di personaggi pubblici, soprattutto politici, pronti ad esprimere la propria opinione, ma piegandosi ai dettami del cosiddetto genere dell'infotainment, del quale i talk show sono senza dubbio lo spazio più rappresentativo. Obiettivo di questo lavoro è analizzare la narrazione delle migrazioni nei principali programmi televisivi d’approfondimento delle sette reti generaliste italiane, in onda in prima e in seconda serata. Nello specifico lo studio si propone di individuare l’utilizzo, le peculiarità e le modalità narrative dei frame impiegati, al fine di mostrare eventuali elementi di innovazione in un campo di studio che seppur consolidato, ad esclusione di rarissimi casi sia a livello nazionale che internazionale, manca di analisi sul tema attraverso gli elementi propri dell'analisi del contenuto come inchiesta (Losito, 1993) applicati alla struttura conversazionale e narrativa dei talk show televisivi (Pezzini, 1999; Ruggiero, 2014).
2017
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