Il tema si svilupperà nell'ambito dell'architettura illusoria, un'architettura dipinta che, attraverso grandi superfici affrescate, punta a dar vita a dilatazioni e articolazioni, a dispetto di spazi interni ed esterni, spesso limitati da geometrie semplici. Ricordiamo allora le esperienze cinque e seicentesche più famose di artisti come Michelangelo, Raffaello, Giulio Romano, Vignola, Agostino Tassi, Pietro da Cortona fino ad arrivare ad Andrea Pozzo e molti altri; grandi artisti che hanno affrescato tantissimi interni di palazzi ed edifici ecclesiastici soprattutto in ambiente romano. Inizialmente, la conoscenza limitata delle tecniche proiettive alimentava lo stupore dell'ignaro osservatore che, oltre ad apprezzare la tridimensionalità che scaturiva dall'opera, era inoltre colpito dalle sinistre modifiche che questa assumeva spostandosi da quella che era la “posizione vincolata", luogo di massima resa dell'immagine dipinta. ln realtà nulla di sinistro e magico si presenta in queste raffigurazioni, ma solo una grande maestria nell’uso degli strumenti e una profonda conoscenza della prospettiva. Tanti dubbi invece rimangono per quanto riguarda le tecniche di realizzazione utilizzate dagli artisti di allora. Rimane il fascino dovuto alla capacità di queste prospettive di sfondare gli ambienti che fanno loro da supporto diventando, questi ultimi, quadri su cui spesso i risultati, osservati da un punto che non sia quello vincolato, risultano figure anamorfiche, prive di una forma riconoscibile. Queste ultime sono comunque il punto di partenza per la composizione delle architetture o delle figure di cui si vuole dare la percezione. La difficoltà era quindi quella di disegnare "figure aberrate", risultato di una prospettiva in cui l’osservatore si sarebbe trovato in posizione diversa da quella del pittore. La domanda che sorge è la seguente: quali sono state le tecniche adottate in passato per la costruzione di queste curiose immagini?
Il riflesso dell’anamorfosi. Sperimentazioni attraverso l’uso dello specchio nell'architettura illusoria / Calvano, Michele. - (2012), pp. 381-392.
Il riflesso dell’anamorfosi. Sperimentazioni attraverso l’uso dello specchio nell'architettura illusoria
Michele Calvano
Primo
2012
Abstract
Il tema si svilupperà nell'ambito dell'architettura illusoria, un'architettura dipinta che, attraverso grandi superfici affrescate, punta a dar vita a dilatazioni e articolazioni, a dispetto di spazi interni ed esterni, spesso limitati da geometrie semplici. Ricordiamo allora le esperienze cinque e seicentesche più famose di artisti come Michelangelo, Raffaello, Giulio Romano, Vignola, Agostino Tassi, Pietro da Cortona fino ad arrivare ad Andrea Pozzo e molti altri; grandi artisti che hanno affrescato tantissimi interni di palazzi ed edifici ecclesiastici soprattutto in ambiente romano. Inizialmente, la conoscenza limitata delle tecniche proiettive alimentava lo stupore dell'ignaro osservatore che, oltre ad apprezzare la tridimensionalità che scaturiva dall'opera, era inoltre colpito dalle sinistre modifiche che questa assumeva spostandosi da quella che era la “posizione vincolata", luogo di massima resa dell'immagine dipinta. ln realtà nulla di sinistro e magico si presenta in queste raffigurazioni, ma solo una grande maestria nell’uso degli strumenti e una profonda conoscenza della prospettiva. Tanti dubbi invece rimangono per quanto riguarda le tecniche di realizzazione utilizzate dagli artisti di allora. Rimane il fascino dovuto alla capacità di queste prospettive di sfondare gli ambienti che fanno loro da supporto diventando, questi ultimi, quadri su cui spesso i risultati, osservati da un punto che non sia quello vincolato, risultano figure anamorfiche, prive di una forma riconoscibile. Queste ultime sono comunque il punto di partenza per la composizione delle architetture o delle figure di cui si vuole dare la percezione. La difficoltà era quindi quella di disegnare "figure aberrate", risultato di una prospettiva in cui l’osservatore si sarebbe trovato in posizione diversa da quella del pittore. La domanda che sorge è la seguente: quali sono state le tecniche adottate in passato per la costruzione di queste curiose immagini?| File | Dimensione | Formato | |
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