Nell'ambiente del Ex Museo Civico di Spoleto viene ricreata attraverso una proiezione multimediale l’evocazione di un luogo sotterraneo animato da luci che riproducono l’effetto del fuoco: l’installazione di Quirino Conti riproduce l’atmosfera dell’indimenticabile mito della caverna di Platone, esposta nella Repubblica, metafora suggestiva della conoscenza umana, ovvero la difficoltà della mente umana di pervenire ad una vera conoscenza del mondo esterno, ingannata della percezione dei sensi. All’interno di questo ambiente così connotato vengono esposte una serie di sculture ed alcuni rilievi appartenenti a due gruppi di opere: la prima selezione è composta da una serie di sculture in scisto (ca. 11 esemplari) appartenenti all’arte primo-buddhista del Gandhara, effettuata dalla dott.ssa Laura Giuliano, tutte appartenenti alle collezioni del Museo d’Arte Orientale G. Tucci; la seconda di sculture in marmo di età classica, ovvero di soggetto ideale e alcuni ritratti (ca. 8), provenienti dal Museo Nazionale Romano (Terme di Diocleziano, Palazzo Massimo e Palazzo Altemps) e dal Museo del Palatino (Parco Archeologico del Colosseo), effettuata dal prof. Marco Galli, Sapienza Università di roma

Il Mistero dell'Origine. Miti e Trasfigurazioni. Spoleto 61 Festival dei 2Mondi 2018 / Galli, Marco. - (2018). (Intervento presentato al convegno Il Mistero dell'Origine. Miti e Trasfigurazioni tenutosi a Armeria di Lucrezia Borgia - Ex Museo Civico di Spoleto nel 1-15 luglio 2018).

Il Mistero dell'Origine. Miti e Trasfigurazioni. Spoleto 61 Festival dei 2Mondi 2018

Marco Galli
2018

Abstract

Nell'ambiente del Ex Museo Civico di Spoleto viene ricreata attraverso una proiezione multimediale l’evocazione di un luogo sotterraneo animato da luci che riproducono l’effetto del fuoco: l’installazione di Quirino Conti riproduce l’atmosfera dell’indimenticabile mito della caverna di Platone, esposta nella Repubblica, metafora suggestiva della conoscenza umana, ovvero la difficoltà della mente umana di pervenire ad una vera conoscenza del mondo esterno, ingannata della percezione dei sensi. All’interno di questo ambiente così connotato vengono esposte una serie di sculture ed alcuni rilievi appartenenti a due gruppi di opere: la prima selezione è composta da una serie di sculture in scisto (ca. 11 esemplari) appartenenti all’arte primo-buddhista del Gandhara, effettuata dalla dott.ssa Laura Giuliano, tutte appartenenti alle collezioni del Museo d’Arte Orientale G. Tucci; la seconda di sculture in marmo di età classica, ovvero di soggetto ideale e alcuni ritratti (ca. 8), provenienti dal Museo Nazionale Romano (Terme di Diocleziano, Palazzo Massimo e Palazzo Altemps) e dal Museo del Palatino (Parco Archeologico del Colosseo), effettuata dal prof. Marco Galli, Sapienza Università di roma
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1132760
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