Nella vita e nell’opera di Gogol’ Roma occupa un posto assolutamente centrale, tradizionalmente sminuito dalla critica. Pochi studiosi l’hanno evidenziato, e ancor meno hanno considerato centrale nella poetica gogoliana la novella Roma, apparsa nel 1842 contemporaneamente alle Anime morte. Senza Roma Gogol’ non sarebbe divenuto Gogol’. A Roma si deve il “miracolo” della conclusione del primo volume delle Anime morte, portato a termine nonostante l’ossessione di non riuscire ad ultimarlo; a Roma egli stende i suoi “manifesti estetici” – la novella Roma e la secondo redazione del Ritratto - che riflettono la nuova concezione dell’arte maturata nel corso dei soggiorni romani, concezione che lo scrittore non avrebbe più abbandonato. Egli affida al Ritratto, come un testamento spirituale, la formulazione del suo ideale d’artista - il pittore-monaco - mentre a Roma affida l’utopia della palingenesi dell’uomo russo in un “uomo totalmente bello” (prekrasnyj čelovek). In questa novella egli tenta l’esperimento di dar vita a un personaggio positivo – il principe romano protagonista dell’esile storia – ma, incapace di “gestirlo”, lo bloccherà nel finale in una scena muta, in un’estasi di fronte a un tramonto romano.
Roma di Gogol’ e la Città eterna. Missione e messianesimo / Giuliani, Rita. - STAMPA. - (2017), pp. 141-157. - IL SEGNO E LE LETTERE. CLASSICI. [http://dx.doi.org/10.7359/834-2017-giul].
Roma di Gogol’ e la Città eterna. Missione e messianesimo
Rita Giuliani
2017
Abstract
Nella vita e nell’opera di Gogol’ Roma occupa un posto assolutamente centrale, tradizionalmente sminuito dalla critica. Pochi studiosi l’hanno evidenziato, e ancor meno hanno considerato centrale nella poetica gogoliana la novella Roma, apparsa nel 1842 contemporaneamente alle Anime morte. Senza Roma Gogol’ non sarebbe divenuto Gogol’. A Roma si deve il “miracolo” della conclusione del primo volume delle Anime morte, portato a termine nonostante l’ossessione di non riuscire ad ultimarlo; a Roma egli stende i suoi “manifesti estetici” – la novella Roma e la secondo redazione del Ritratto - che riflettono la nuova concezione dell’arte maturata nel corso dei soggiorni romani, concezione che lo scrittore non avrebbe più abbandonato. Egli affida al Ritratto, come un testamento spirituale, la formulazione del suo ideale d’artista - il pittore-monaco - mentre a Roma affida l’utopia della palingenesi dell’uomo russo in un “uomo totalmente bello” (prekrasnyj čelovek). In questa novella egli tenta l’esperimento di dar vita a un personaggio positivo – il principe romano protagonista dell’esile storia – ma, incapace di “gestirlo”, lo bloccherà nel finale in una scena muta, in un’estasi di fronte a un tramonto romano.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Giuliani_Roma-Gogol_2017.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
202.31 kB
Formato
Adobe PDF
|
202.31 kB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.