Nel trattato ad apertura del capitolo è stata affrontata una questione fondamentale, ovvero il ruolo dell’architettura nella definizione del paesaggio urbano e allo stesso tempo la sua forza di imporsi come elemento identitario.1 Non si può prescindere, dunque, dall’assunto che il linguaggio degli edifici determini in maniera sostanziale la qualità urbana. Partendo da questo presupposto è possibile analizzare un altro aspetto cruciale del tema, ovvero la pianificazione, intesa come l’insieme delle azioni volte alla valorizzazione, al ripristino o alla creazione di paesaggi.2 Se è vero che alcuni edifici sono in grado di imporsi come Landmark,3 è altrettanto vero il fatto che le città siano state pianificate (più o meno coscientemente) e che quindi la capacità intrinseca degli oggetti architettonici di contribuire alla formazione del paesaggio, risiede anche nelle relazioni che questi innestano tra di loro, e con i vuoti urbani.4 Accostare i temi della pianificazione e quelli più strettamente legati alla composizione architettonica è operazione complessa, ma non si può prescindere dal fatto che sia oggi necessario sfumare alcune delle linee nette che marcano questi ambiti all’interno del dibattito scientifico contemporaneo. La procedura del progetto urbano è in grado di apportare un significativo contributo a tale proposito. La questione delle scale di progetto rappresenta un punto cruciale del discorso, nonché quello di partenza.
Pianificazione del paesaggio. Il progetto urbano come sintesi / Marino, Marsia. - STAMPA. - (2017), pp. 30-35.
Pianificazione del paesaggio. Il progetto urbano come sintesi
MARINO, MARSIA
2017
Abstract
Nel trattato ad apertura del capitolo è stata affrontata una questione fondamentale, ovvero il ruolo dell’architettura nella definizione del paesaggio urbano e allo stesso tempo la sua forza di imporsi come elemento identitario.1 Non si può prescindere, dunque, dall’assunto che il linguaggio degli edifici determini in maniera sostanziale la qualità urbana. Partendo da questo presupposto è possibile analizzare un altro aspetto cruciale del tema, ovvero la pianificazione, intesa come l’insieme delle azioni volte alla valorizzazione, al ripristino o alla creazione di paesaggi.2 Se è vero che alcuni edifici sono in grado di imporsi come Landmark,3 è altrettanto vero il fatto che le città siano state pianificate (più o meno coscientemente) e che quindi la capacità intrinseca degli oggetti architettonici di contribuire alla formazione del paesaggio, risiede anche nelle relazioni che questi innestano tra di loro, e con i vuoti urbani.4 Accostare i temi della pianificazione e quelli più strettamente legati alla composizione architettonica è operazione complessa, ma non si può prescindere dal fatto che sia oggi necessario sfumare alcune delle linee nette che marcano questi ambiti all’interno del dibattito scientifico contemporaneo. La procedura del progetto urbano è in grado di apportare un significativo contributo a tale proposito. La questione delle scale di progetto rappresenta un punto cruciale del discorso, nonché quello di partenza.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Marino_Pianificazione_2017.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
6.14 MB
Formato
Adobe PDF
|
6.14 MB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.