É chiaro che il Mediterraneo è cosa complessa e sfaccettata, disponibile ad alimentare, ricevere e generare tutta una serie di pensieri ed elaborazioni. La proposta si avvale dell’interpretazione progettuale che architetti non appartenenti alla cultura mediterranea danno del Mediterraneo. Si tratta di una dimostrazione per assurdo che va a ricercare un agente tracciante esaminando esperienze di qualcuno che ha dovuto elaborare un concetto che per noi è familiare. Essi hanno avvertito la necessità di porsi una domanda: “che cosa è il Mediterraneo?” L’operazione, dunque, consiste nella decodificazione di un codice scaturito da architetti non appartenenti geograficamente alla mediterraneità. Ciò che questi architetti ricercano è la costruzione di un’idea di spazio che hanno potuto esperire nel grand tour. Il viaggio in Italia rappresenta un viaggio nella memoria. La ricerca attraverso l’esperienza di un’architettura costruita nell’intelletto attraverso il mito. La ricerca della costruzione di un’idea. I giovani del nord scendono al sud per esperire l’archè, per ritrovare o trovare l’immagine primordiale dell’architetture, l’ordine universale, l’archetipo da cui tutto ha avuto inizio e per comprenderne la technè, ovvero i tipi e i modi della costruzione. Un protagonista del viaggio attraverso il Mediterraneo è l’architetto Austriaco J. Hoffmann, testimoniato da una serie di immagini ed elaborazioni grafiche che assumeranno un bagaglio importante nella sua attività progettuale. La conferma sul ruolo decisivo giocato dall’Italienische Reise nella sua formazione trova il suo apice nella pura stereometria del Sanatorio di Punkersdorf a Vienna, in qui il linguaggio hauffmanniano raccoglie i risultati del processo di decantazione delle immagini contemplate durante il suo viaggio al sud. Già tra pagine di Der Architekt, nel suo scritto L’architettura dell’Isola di Capri, si trova traccia del valore che per l’austriaco assume la ricerca architettonica indirizzata verso la mediterraneità. L’obiettivo è quello di rintracciare un fil rouge che lega le immagini del grand tour di Hoffmann e le sue realizzazioni da architetto. La forza della ricerca portata avanti da questo architetto è osservare, comprendere e riprodurre criticamente un’idea, trasformandola in un’idea costruita.

Josef Hoffmann e il sanatorio di Purkersdorf / di Loreto, L.; Gorgo, Letizia. - ELETTRONICO. - (2017), pp. 383-387.

Josef Hoffmann e il sanatorio di Purkersdorf

di Loreto, L.;GORGO, LETIZIA
2017

Abstract

É chiaro che il Mediterraneo è cosa complessa e sfaccettata, disponibile ad alimentare, ricevere e generare tutta una serie di pensieri ed elaborazioni. La proposta si avvale dell’interpretazione progettuale che architetti non appartenenti alla cultura mediterranea danno del Mediterraneo. Si tratta di una dimostrazione per assurdo che va a ricercare un agente tracciante esaminando esperienze di qualcuno che ha dovuto elaborare un concetto che per noi è familiare. Essi hanno avvertito la necessità di porsi una domanda: “che cosa è il Mediterraneo?” L’operazione, dunque, consiste nella decodificazione di un codice scaturito da architetti non appartenenti geograficamente alla mediterraneità. Ciò che questi architetti ricercano è la costruzione di un’idea di spazio che hanno potuto esperire nel grand tour. Il viaggio in Italia rappresenta un viaggio nella memoria. La ricerca attraverso l’esperienza di un’architettura costruita nell’intelletto attraverso il mito. La ricerca della costruzione di un’idea. I giovani del nord scendono al sud per esperire l’archè, per ritrovare o trovare l’immagine primordiale dell’architetture, l’ordine universale, l’archetipo da cui tutto ha avuto inizio e per comprenderne la technè, ovvero i tipi e i modi della costruzione. Un protagonista del viaggio attraverso il Mediterraneo è l’architetto Austriaco J. Hoffmann, testimoniato da una serie di immagini ed elaborazioni grafiche che assumeranno un bagaglio importante nella sua attività progettuale. La conferma sul ruolo decisivo giocato dall’Italienische Reise nella sua formazione trova il suo apice nella pura stereometria del Sanatorio di Punkersdorf a Vienna, in qui il linguaggio hauffmanniano raccoglie i risultati del processo di decantazione delle immagini contemplate durante il suo viaggio al sud. Già tra pagine di Der Architekt, nel suo scritto L’architettura dell’Isola di Capri, si trova traccia del valore che per l’austriaco assume la ricerca architettonica indirizzata verso la mediterraneità. L’obiettivo è quello di rintracciare un fil rouge che lega le immagini del grand tour di Hoffmann e le sue realizzazioni da architetto. La forza della ricerca portata avanti da questo architetto è osservare, comprendere e riprodurre criticamente un’idea, trasformandola in un’idea costruita.
2017
La città, il viaggio, il turismo. Percezione, produzione e trasformazione
978-88-99930-02-8
Mediterraneo; viaggio; tradizione; Vienna; architettura mediterranea; architettura rurale italiana; sanatorio di Purkersdorf; Capri; J. Hoffmann
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Josef Hoffmann e il sanatorio di Purkersdorf / di Loreto, L.; Gorgo, Letizia. - ELETTRONICO. - (2017), pp. 383-387.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1122175
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