Forma spaziale, variazione di intensità della luce che attraversa la struttura architettonica nelle sue differenti configurazioni materiche, interruzione e disposizione di un intervallo tra lo spazio della preghiera e la realtà contingente, silenzio e nudità delle forme, sono i temi del progetto di architettura dello spazio sacro nelle tre religioni monoteiste. Sacro è lo spazio in cui l’esperienza fisica del suo attraversamento sospende il rapporto con la realtà contingente per spingere l’umana condizione verso il divino, verso cioè quella dimensione sublime del rapporto con l’intangibilità della presenza-assenza di Dio. La storia ci consegna esempi straordinari in cui l’architettura esprime il senso della sacralità dello spazio attraverso l’impiego di questi elementi primari nella costruzione. Ma quali sono le condizioni che informano la concezione del sacro in uno spazio architettonico contemporaneo? Come la modernità si è posta di fronte alla necessità di organizzare una comunità di fedeli raccolti attorno alla celebrazione del culto? In questa riflessione si indaga la natura complessa e le invarianti di forma degli spazi di culto delle tre religioni monoteiste, mediante una ricognizione di opere di architettura partendo dagli inizi del XX secolo per comprendere le ragioni che informano la visione del sacro dalla Modernità, fino alle esperienze dell’architettura contemporanea.
Sacro Interno. Invarianti di forma negli spazi di culto / Giovannelli, Anna. - STAMPA. - (2020), pp. 58-71.
Sacro Interno. Invarianti di forma negli spazi di culto
Anna Giovannelli
2020
Abstract
Forma spaziale, variazione di intensità della luce che attraversa la struttura architettonica nelle sue differenti configurazioni materiche, interruzione e disposizione di un intervallo tra lo spazio della preghiera e la realtà contingente, silenzio e nudità delle forme, sono i temi del progetto di architettura dello spazio sacro nelle tre religioni monoteiste. Sacro è lo spazio in cui l’esperienza fisica del suo attraversamento sospende il rapporto con la realtà contingente per spingere l’umana condizione verso il divino, verso cioè quella dimensione sublime del rapporto con l’intangibilità della presenza-assenza di Dio. La storia ci consegna esempi straordinari in cui l’architettura esprime il senso della sacralità dello spazio attraverso l’impiego di questi elementi primari nella costruzione. Ma quali sono le condizioni che informano la concezione del sacro in uno spazio architettonico contemporaneo? Come la modernità si è posta di fronte alla necessità di organizzare una comunità di fedeli raccolti attorno alla celebrazione del culto? In questa riflessione si indaga la natura complessa e le invarianti di forma degli spazi di culto delle tre religioni monoteiste, mediante una ricognizione di opere di architettura partendo dagli inizi del XX secolo per comprendere le ragioni che informano la visione del sacro dalla Modernità, fino alle esperienze dell’architettura contemporanea.File | Dimensione | Formato | |
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